Tanti boschi in una passeggiata piccola, per tutti
Dal poggio di Luvinate a Velate, nei boschi del Parco del Campo dei Fiori una passeggiata semplice, ricca di scoperte fino all'abbraccio con il grande faggio monumentale

Una passeggiata semplice e fresca rilassante e suggestiva in ogni stagione è quella che dal Poggio di Luvinate-Casciago arriva fino al Faggio monumentale, inoltrandosi in un percorso per lo più pianeggiante attraverso una grande varietà di ambienti e di boschi più o meno autoctoni dell’area prealpina.
Si parte dal parcheggio del poggio realizzato dal Parco del Campo dei Fiori e si imbocca il sentiero 310a verso Velate: «Costeggiando dapprima la recinzione del centro sportivo della piscina del Poggio e poi il perimetro del parco della Villa Bassani-Ticino e si prosegue attraverso situazioni ambientali molto diverse, da quelle naturali ad altre impiantate invece dall’uomo, a cominciare da una piccola pineta artificiale, poco distante dalla recinzione», spiega la guida Tiziana Pennati di Officinambiente . Si prosegue in un bosco più autentico, spontaneo, popolato soprattutto di castagni (molto generosi in autunno), tigli, querce betulle: «Tutte essenze tipiche della nostra zona che accompagnano il percorso fino all’attacco dell’acquedotto di Velate, dove si incontra un faggio maestoso, monumentale, di cui sorprende soprattutto l’immenso impianto radicale che da solo disegna e regge un mottarello su cui tipicamente ci si ferma per le foto ricordo di rito». Lungo il percorso i bambini osservano, imparano e possono giocare a riconoscere foglie, tronchi e frutti dei diversi alberi.
La passeggiata può terminare qui, avendo percorso meno di un chilometro, con il rientro verso il parcheggio, oppure proseguire imboccando una stradina sterrata sulla sinistra, verso Velate, per attraversare altri due boschetti artificiali: «Un carpineto e un boschetto di pino strobo, utilizzato un tempo per produrre carta di qualità e poi lasciato a una crescita naturale», spiega la guida di Officina ambiente precisando che la stradina sbuca sopra la casa di cura del borgo di Velate: «Un po’ più in alto rispetto al sentiero principale».
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