“Andare a un concerto di musica classica è andare alla scoperta di noi stessi”

Francesco Pasqualotto, ideatore e animatore del festival Spirto Gentil, racconta le emozioni della pregevole iniziativa arrivata alla decima edizione

gallarate generico

Un festival che da dieci anni racconta la musica classica a tutti, introduce a un mondo, offre concerti pregevoli a chi è già appassionato. È “Spirto Gentil”, iniziativa ideata e animata dal maestro Francesco Pasqualotto, che quest’anno giunge alla decima edizione.

Sul pianoforte gli spartiti di Robert Schumann, tra le mani una cartella d’archivio con i documenti e le locandine degli anni scorsi, Pasqualotto ripercorre i due lustri di iniziativa. «La cosa era iniziata un po’ per circostanze fortuite: era nata a Cascinetta con don Carlo Garavaglia, che teneva ad avere un momento di musica classica all’interno del nuovo centro parrocchiale» ricorda. «Il taglio è sempre stato quello di offrire una introduzione alla musica: un approccio guidato, che aiuti a entrare nel pezzo, aiuta moltissimo e permette di proporre anche cose complesse, facendo in modo che anche il pubblico meno introdotto lo recepisca».

Fino al 2013 il festival è stato ospitato a Cascinetta, «poi l’interesse del Comune, attraversi l’assessore alla cultura Sebastiano Nicosia, che ha voluto un impegno diretto e ha fatto in modo che fosse accolto al Teatro del Popolo», una sede adatta alla tipologia di concerti proposti e alle lezioni. L’impegno del Comune è proseguito poi «sia con Isabella Peroni che con Massimo Palazzi».

Tanti i nomi di pregio passati da Cascinetta e dal Teatro del Popolo. «Penso a Canino, a Bordoni, a Emilia Fadini, a Natasha Korsakova, a Filippo Gorini. Tutti venuti a Gallarate per rapporti di amicizia e lavoro con me. Gli artisti che invito sono pagati, il giusto, ma non mi è mai capitato che qualcuno mi chiedesse prima il cachet, mi dicevano di sì prima. Si vive del proprio lavoro, ma la passione in questo lavoro è al primo posto».

Artisti resi partecipi di un approccio sempre aperto a un nuovo pubblico, compreso quello delle scuole. «L’idea è far capire che la musica classica non è qualcosa di elitario o di erudito, ma per tutti: musiche che esprimono sentimenti, cose che fanno parte di noi: andare a un concerto di musica classica e andare alla scoperta di noi stessi. E ogni compositore porta sé stesso nella sua musica. Robert Schumann (alla cui opera è dedicata l’edizione 2019, ndr) porta la sua radicalità della sua ricerca di senso, una tensione che la sua musica esprime, senza compromessi, mai accomodante».

Il festival Spirto Gentil, la decima edizione di un dono alla città

Se si chiede delle emozioni vissute in dieci anni, Pasqualotto cita due elementi: «Negli incontri con studenti delle scuole mi ha colpito molto l’apertura dei ragazzi a questa esperienza. Ricordo la lezione sulla musica del Novecento, musica difficile: mi hanno seguito tutti e addirittura alcuni li ho ritrovati la sera». E quando suona al pianoforte? «La cosa più bella per me è quando riesco a far sentire musiche molto diverse, quando riesco a far passare la portata emotiva e intellettuale. Il pianista è un po’ un tramite tra chi scrive e chi ascolta: quando sento di riuscirci, percepisco il senso del mio lavoro».

C’è l’artista, ma poi c’è anche una comunità – in senso più o meno largo – che costruisce l’iniziativa. «Da solo non potrei farla: nelle prime edizioni fondamentali è stato don Carlo Garavaglia, poi il Centro Tommaso Moro, che si fa carico anche di molti aspetti organizzativi. E non posso dimenticare chi contribuisce: oltre al Comune quest’anno abbiamo anche diversi sponsor privati e il contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 19 Settembre 2019
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