Flavio Caroli incanta il pubblico del Castellani
Teatro Castellani tutto esaurito per la serata del Premio Chiara con il critico d'arte. Un breve viaggio tra gli artisti del XIX secolo che ha incantato il pubblico
Se c’è una cosa che Flavio Caroli sa trasmettere è la passione. I suoi racconti sono una cascata di informazioni che travolge chi ascolta: anche chi non conosce i riferimenti storici, gli autori, le opere (sono tanti, un aggancio dietro l’altro) riesce a seguirlo senza perdere mai il filo.
È un dono, quello del critico d’arte diventato celebre per i suoi libri di divulgazione e per le apparizioni a “Che tempo che fa”, che ha incantato ancora una volta la platea del teatro Castellani di Azzate che lo ha ospitato in occasione di una serata del Premio Chiara 2019.
Teatro affollato di persone di ogni età: anche tanti ragazzi provenienti da alcuni licei della provincia. Sì perché non capita tutti i giorni di fare un’ora di lezione con il “prof” Caroli.
E lui ha parlato di “avanguardia del dubbio”: un breve viaggio, quello della serata, tra gli artisti che cambiarono in modo radicale la concezione dell’arte. Persone coraggiose, capaci di rompere gli schemi per dar vita a qualcosa di “mai visto”.
Caroli ha raccontato una parte del suo libro «Elogio della modernità. Da Turner a Picasso» (Utet, 208 pagine, 30 euro) con l’ausilio di immagini che scorrevano sul grande schermo dietro lui. Ha condotto la sua platea per mano, come lo zio protagonista del libro che guida la giovane nipote alla scoperta delle avanguardie artistiche tra XIX e XX secolo.
Sul palco, con lui, per ringraziarlo della sua presenza l’amministrazione comunale di Azzate, Bambi Lazzati direttrice del Premio Chiara, Nicola Tucci presidente della Pro Loco. «Azzate ha un centro storico bellissimo – ha detto Bambi Lazzati – e Ville meravigliose. Quale posto migliore per parlare di arte?»
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