Riace riabbraccia Mimmo Lucano

Dopo che il Tribunale di Locri ha revocato il “divieto di dimora”, Mimmo Lucano è tornato a casa. Ad attenderlo c'era anche il varesino Rocco Cordì

Mimmo Lucano arriva sorridente e dopo tanti baci e abbracci ad amici e compagni avverte subito i tanti giornalisti presenti: «Prima delle domande devo raccontarvi con il cuore e la mente come io ho vissuto questa lunga vicenda». Vani i tentativi dei giornalisti di interromperlo. I tempi e le modalità comunicative di Lucano sono l’opposto dei ritmi assillanti propri di una comunicazione sempre più veloce e sincopata. Le uniche interruzioni sono imposte dallo scampanio assordante che si ripete con una frequenza sospetta al punto che qualcuno del Comitato si reca in Chiesa per chiedere chiarimenti. Il frastuono cessa è finalmente Lucano può proseguire nel suo racconto senza altre interruzioni rivendicando puntigliosamente il suo operato e l’alto valore umanitario e civile del progetto realizzato. 

Mimmo Lucano torna a Riace
(nella foto: Cordì consegna a Lucano una copia di “Esilio” il film documentario sulla sua vicenda girato da Maurizio  Fantoni Minnella)

Mimmo Lucano è tornato nella sua Riace giovedì pomeriggio dopo che il Tribunale di Locri ha finalmente deciso di revocare il divieto di dimora che per circa un anno gli ha impedito di mettere piede nel suo Comune. Un provvedimento grave e ingiustificato come ha ammesso la stessa Corte di Cassazione.

Dopo l’abbraccio con il padre, gravemente malato, e i suoi familiari, è uscito di casa per «riassaporare l’aria buona di Riace» e ricevere l’abbraccio dei suoi concittadini che, appresa la notizia, si erano radunati ad attenderlo sotto casa.

Per ora Mimmo vuole godersi la riconquistata gioia di riabbracciare i suoi cari e rivivere nel borgo in cui è nato. Poi si vedrà.

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Pubblicato il 09 Settembre 2019
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