“Ripenseremo un parco Giona più bello di prima“
Il recupero dell’area dopo la tromba d’aria sarà l’imput per ridisegnare un luogo simbolo. L’obiettivo del sindaco Fabio Passera
Quando passa una tromba d’aria su di un territorio così delicato come quello della fascia a lago, lungo il Verbano, esistono due ordini di danni: quelli visibili e quelli che non si possono vedere, ma che ci sono.
Così la «botta» del 12 agosto si è portata via decine, se non centinaia di alberi nel fitto della montagna che si arrampica con gran dislivello sulla valle che porta a Veddasca: di soli pochi giorni fa la notizia di un enorme albero caduto sulla strada di Garabiolo che ha tenuti impegnati i vigili del fuoco per l’intervento di rimozione e messa in sicurezza.
Poi c’è tutto quello passato sopra al parco Giona, posto non solo vivibile, ma vivo giorno dopo giorno, d’estate più che d’inverno, ma che “fa“ il paese, ne è la sua anima.
«Qui abbiamo avuto danni seri, ma dopo neppure 3 settimane di lavoro c’è la soddisfazione di veder risistemata l’area – spiega il sindaco Fabio Passera – . L’operazione non è terminata: c’è da mettere mano al campo di volley, venerdì ripareremo i cordoli dei parcheggi. Abbiamo sgomberato tonnellate di legname rovinato dai pioppi, piante fragili, con radici superficiali che non hanno retto» lasciando un senso di vuoto e desolazione che ha colpito anche molti lettori di Varesenews, abituati all’ombra di quei rami.
«Ma non tutto il male viene per nuocere», continua il sindaco, «perché lo spunto di questa grande risistemazione potrebbe nascondersi fra le decisioni da prendere su come meglio risistemare quest’area, senza snaturarla, ridisegnandola, e scegliere quali alberi lasciare, quali abbattere, e, perché no, quali essenze piantumare».
Non solo alle piante la tempesta estiva ha fatto male. Dietro di sè l’acquazzone che somigliava più a un min uragano tropicale ha scoperchiato pure il tetto del ristorante Lido, volato via: l’immobile di proprietà comunale ha subito danni per 28 mila euro, mentre 20 mila sono i soldi già spesi per i primi interventi.
«Ma il grosso deve ancora venire – conclude il sindaco – . Ma ripeto: sfruttiamo questo momento per migliorare il parco, luogo del cuore e punto di riferimento per Maccagno».
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