Nuovo risveglio imbiancato sui monti. La neve di settembre non scoraggia i turisti
Altri dieci centimetri in Alta Val Formazza e precipitazioni nevose oltre i 2000 metri. Ma i visitatori dei rifugi non mancano tra cercatori di funghi ed escursionisti
Un nuovo risveglio imbiancato, dopo quello di venerdì in Val Formazza. Quando il gestore del rifugio Città di Busto, Marco Valsesia, ha aperto le finestre questa mattina, il termometro segnava -1 con altri 10 centimetri di neve a ricoprire i tavoli in terrazza.
Un anticipo di inverno che però da quelle parti – al piano dei Camosci, in Alta Val Formazza, a 2.480 metri – non è un’eccezione: «È da quarantun anni che gestisco questo posto – racconta – e ho visto la nevicare in tutte le stagioni. A settembre è nella norma, a volte poi le temperature tornano ad alzarsi, altre volte la prima neve rimane per tutto l’inverno. Soltanto qualche giorno fa le minime segnavano 12 – 13 gradi e già in queste ore il cielo sembra schiarirsi».
Le precipitazioni non fermano però i turisti e la cucina del “Busto”, il rifugio più antico della Val Formazza aperto sin dal 1927, ha sfornato polenta, salsiccia e spezzatini in abbondanza: «Non ci aspettavamo di avere così tanti visitatori, date le previsioni ma in effetti anche il turismo è cambiato molto in questi anni. Prima era più concentrato nelle settimane centrali di agosto, ora si hanno visitatori per tutta la stagione. Ci sono i cercatori di funghi ma anche molti vacanzieri che non sono stati fermati dalla neve».
Nessun fiocco ma il paiolo è già sul fuoco anche al Ristorante sciovia Forcora dove oggi in menu, ci sono polenta e cervo e, data l’abbondanza di questa annata, tanti tanti funghi. Il gestore Simone Riva Berni, la prende con ironia: «Siamo passati dal “Mambo Salentino” ad “accendiamo il camino”. Le temperature stamattina segnavano 7 gradi ma questo non scoraggia i nostri frequentatori. Già nelle prime ore della mattinata c’erano le auto di diversi fungiatt e, se il tempo migliora come sembra, penso che qualche visitatore arriverà».
In alcune località di montagna la nevicata dei giorni scorsi ha creato qualche piccolo disagio: «Nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre – si legge nel report di MeteoSvizzera – le precipitazioni nevose hanno colto di sorpresa alcuni alpigiani che avevano il loro bestiame al di sopra dei 2000 metri di quota. Un’irruzione di aria fredda non anomala per la stagione, ma considerando le condizioni delle settimane precedenti, il cambiamento è stato decisamente radicale. I dati rilevati dalle stazioni automatiche dell’SLF (Istituto per lo studio della neve e delle valanghe), in funzione generalmente dalla metà degli anni ’90, mostrano come la nevicata della notte fra giovedì e venerdì sia da annoverare fra le più importanti degli ultimi 20 anni per il mese di settembre, in particolare nella zona del Gottardo, ma anche nell’Alta Valle Maggia e Verzasca. Alla stazione di misura di Cavanna, situata in Valle Bedretto ad una quota di 2450 m, si è raggiunto un valore massimo di 45 centimetri di neve fresca alle ore 03.30 del 6.9.2019, mentre sul versante opposto della valle, alla stazione di Cassinello (2101 m) il valore massimo misurato è stato di 21 centimetri».
«Dopo le piogge, intense soprattutto nella zona dell’Altomilanese e le nevicate sopra i 2000 metri, la giornata di oggi porterà delle schiarite e un leggero vento da Nord» spiega Camilla Galli del Centro Geofisico Prealpino, che ci rassicura: la mezza stagione non è stata cancellata. «Lunedì le temperature saranno in lieve rialzo mentre altre precipitazioni sono attese nella giornata di martedì – prosegue – con piogge dal pomeriggio soprattutto nelle fasce di pianura. Saranno però passeggere e già nella seconda metà della settimana avremo nuovamente un clima più caldo con temperature intorno ai 25-26 gradi».
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