È varesina la Startup che vuole creare la “Borsa” del crowdfunding

Secondarya è una piattaforma innovativa con l'obiettivo di creare un mercato finanziario per chi vuole investire in startup

crowdfunding

Ha il corpo a Milano, le radici sulle rive del Lago Maggiore e lo sguardo che spazia dall’Europa alla Silicon Valley. Secondarya, è una startup del settore finanziario che sta muovendo i suoi primi passi in un mondo in forte espansione, quello del crowdfunding a sostegno di nuovi progetti d’impresa.

Il campo di gioco precisamente è quello dell’equity crowdfunding, forma di finanziamento “parallela” ai mercati tradizionali, attraverso la quale la domanda di capitale di startup e piccole imprese innovative incontra l’offerta di privati e investitori disposti ad accettare il rischio di questo tipo di investimenti.

Attraverso le campagne di crowdfunding le startup propongono la propria idea imprenditoriale al mercato e chi accetta di sostenerla ottiene in cambio una quota dell’impresa stessa.

In Italia, dove l’attitudine al venture capital non è radicata e reperire i capitali necessari alle diverse fasi di sviluppo è più complesso rispetto a quanto avviene ad esempio negli Stati Uniti, questa modalità di collocare le risorse sembra prospettare interessanti sviluppi, trainata anche da alcune campagne milionarie di successo (tra le più celebri quella del Pordenone Calcio).

Secondo i dati pubblicati nel quarto Report italiano sul CrowdInvesting, l’equity è arrivato al 30 giugno 2019 a 82,3 milioni di euro, con una raccolta negli ultimi 12 mesi pari a 49 milioni (il 48% in più rispetto a quanto raccolto nel periodo precedente).

“Secondarya si muove in questo contesto dove sono già attive diverse piattaforme, alcune delle quali con discreto successo – spiega il Ceo Renato Bissanti, imprenditore angerese tra gli ideatori della startup (insieme a Diego Famulari, Coo e Stefano Iannello, CTO)  -. La nostra tecnologia, basata sulla blockchain, nasce per far dialogare le diverse piattaforme e offrire agli investitori uno sguardo a 360 gradi delle campagne attive (e di conseguenza alle startup di ampliare la platea dei potenziali investitori, ndr). Il nostro vero obiettivo è però quello di creare un mercato secondario per lo scambio di equity dove le transazioni avvengano in modo più snello e flessibile, offrendo la possibilità di effettuare scambi tra campagne su piattaforme diverse, offrire soluzioni per ridurre il carico e gli adempimenti burocratici e permettere di cedere e acquistare più facilmente quote di startup tra gli investitori».

Alla luce dei dati del mercato, al mondo dell’equity crowdfunding iniziano a guardare anche alcuni gruppi bancari oltre a un numero elevato di singole piattaforme specializzate: «L’idea di Secondarya – prosegue Bissanti – per il momento è unica perché non ragiona su una singola piattaforma ma offre una soluzione aggregata».

Sapere di avere il proprio capitale vincolato per anni e con un tasso di rischio che può raggiungere anche percentuali molto elevate, non è un buon incentivo per chi vuole valutare un investimento: «Per questo motivo l’idea di un mercato dove è possibile vendere e acquistare quote delle singole startup non solo nella fase costitutiva ma anche in tempi successivi potrebbe avere effetti virtuosi per tutto il settore».

«Il nostro team – conclude – unisce specializzazioni diverse, dalla tecnologia alla finanza, per offrire ai nostri clienti un servizio di qualità. Naturalmente stiamo investendo molto anche sul fronte legale da un lato per garantire il totale rispetto delle normative vigenti, dall’altro per evitare speculazioni».

Non solo banche, il credito per le imprese passa dalla rete

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Settembre 2019
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