I Stciupatell

ll Gruppo Folkloristico di Cuzzego di Beura Cardezza è nato con l’obiettivo principale di unire le tre frazioni, ricercando affinità culturali che le accomunassero

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Il Gruppo Folkloristico “I Stciupatell” di Cuzzego di Beura Cardezza (VB) è nato nel 1997 dalla volontà di alcune donne, con l’obiettivo principale di unire le tre frazioni, ricercando affinità culturali che le accomunassero, quali la riscoperta di tradizioni artigianali come la lavorazione della lana, il recupero dell’arte del ricamo, la ricerca di antiche ricette.

Il gruppo ha subito costituito un piccolo coro che potesse recuperare antiche canzoni popolari e le danze tradizionali piemontesi, accompagnato in origine da Remo Mellerio e oggi dalla fisarmonica di Giuliano Giovanola.

Il gruppo è prevalentemente femminile e comprende circa 30 elementi.

Il nome “I Stciupatell” è la definizione in dialetto, di “Genzianelle”, fiore montano per eccellenza. L’abito indossato dai membri del gruppo rispecchia l’antica tradizione ossolana: il colore nero simboleggia la povertà e l’umiltà delle nostre genti, mentre sul corpetto sono rappresentate le “Genzianelle”, ricamate dalle donne del gruppo.

Il costume tradizionale è composto da un abito smanicato (ul rass) in tessuto di lana nera, con gonna ampia e plissettata, lunga fin quasi alle caviglie, sul cui fondo sono cucite tre balze. Sul corpetto sono ricamate a mano, in filo di cotone, i fiori della genzianella alpina, nelle sue tonalità di verde e blu. Sotto l’abito viene indossata una camicia in tessuto di canapa o cotone grezzo, detto tela da casa. Le maniche sono chiuse, poco più sopra del polso, da un unico bottone. Il collettoimpreziosito da un pizzo in filo di cotone bianco. Qualora la camicia fosse stata abbastanza lunga, questa fungeva anche da sottogonna. In alternativa si indossano mutandoni lunghi fino al ginocchio, sorta di pantaloncini legati in vita con un laccio e con apertura molto ampia, oppure un sottogonna lungo fino alle caviglie. Entrambi i capi di intimo sono in tela da casa o cotone, bordati al fondo da pizzi di cotone. Un giacchino in velluto nero, corto e senza bottoni, completa il costume. Indispensabili le calze lunghe nere in cotone o lana, e scarpe stringate nere di pelle morbida, con leggero tacco. Accessori indossati in base alla stagione ed al clima sono lo scialle di lana, in tessuto quello più leggero, e lavorato a maglia quello più caldo.

Lo scopo del gruppo è quello di far rivivere il passato e valorizzare gesti e cose semplici che oggi non sempre sono apprezzate o valorizzate come dovrebbero.

Nel 2001 “I Stciupatell” hanno presentato un calendario che riprendeva le attività quotidiane e i lavori artigianali antichi: la raccolta della legna, l’arte del ricamo, il bucato al lavatoio, il taglio del fieno, la raccolta dell’uva, la preparazione della polenta. Il calendario del 2003 ha raccontato invece i passatempi tradizionali di un tempo: canti e balli, giornate sulla neve e giornate al fiume, i giochi popolari all’aperto, tutti sullo sfondo dei luoghi più caratteristici e rappresentativi delle tre frazioni.

Beura Cardezza fa parte dei 13 comuni del Parco Nazionale della Val Grande. Nel 2000 grazie alla passione della professoressa Franca Olmi, già Presidente del Parco, è stato costituito il Gruppo Cultura e Tradizioni “Donne del Parco”, di cui anche “I Stciupatell” fanno parte.

Obiettivo delle “Donne al Parco” è quello di preservare e valorizzare le tradizioni dell’antica civiltà alpina attraverso esperienze culturalmente interessanti, giornate ricche di emozioni vissute all’insegna dell’allegria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2019
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