L’area dell’ospedale rimanga un presidio contro gli incendi
Le dotazioni attuali dell'ospedale andranno salvaguardate nella destinazione futura. Questa la richiesta del consigliere Cosentino e dell'assessore Pozzi
Messo nero su bianco il destino dell’ospedale di Cuasso, l’attenzione si concentra su ciò che la manifestazione di interesse dovrà contenere.
Il consigliere regionale della Lega Giacomo Cosentino , in qualità di membro della commissione consiliare protezione civile, e l’assessore della Comunità Montana del Piambello Franco Pozzi vogliono porre attenzione su alcuni aspetti fino ad oggi non ancora affrontati.
«Premetto – dichiara Cosentino – che è positivo prendere atto del fatto che si sta finalmente avendo il coraggio di assumere delle decisioni in merito alla situazione dell’Ospedale di Cuasso al Monte, evitando così non solo di continuare a spendere molti soldi pubblici – oltre 3 milioni di euro annui – per il mantenimento di una struttura che, al momento, è solo un costo ma anche trovando soluzioni per il potenziamento dei servizi sanitari per tutta la Valceresio. Detto ciò, tengo ad evidenziare che la zona in cui sorge l’Ospedale di Cuasso è strategica dal punto di vista degli interventi per il contrasto agli incendi boschivi: all’interno della proprietà dell’Ospedale esistono un eliporto (dotato anche di ricovero per l’elicottero), una vasca per la raccolta dell’acqua, due mezzi antincendio e locali di servizio tutt’ora in uso alla protezione civile. Auspico che all’interno del bando si trovi il modo di preservare l’uso pubblico di queste strutture e trovare una soluzione per garantirne la manutenzione, magari con l’aiuto di Comunità Montana».
«La tutela del nostro territorio è prioritaria – prosegue Franco Pozzi– e concordo con Cosentino sull’importanza di utilizzo e manutenzione costante delle strutture antincendio presenti presso l’Ospedale di Cuasso: a breve, come Comunità Montana, avremo un incontro con la direzione ospedaliera e mi impegno a chiedere formalmente che si trovi una soluzione per il loro mantenimento ad uso pubblico e la riqualificazione. Sicuramente faremo la nostra parte soprattutto dal punto di vista della gestione della manutenzione, dobbiamo lavorare tutti insieme anche per preservare il nostro patrimonio boschivo».
Intanto lunedì è atteso un confronto a livello regionale con i rappresentanti del territorio del Piambello che chiedono chiarezza sul futuro del presidio.
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