
Tresa: dall’Europa i soldi per mettere fiume e sponde in sicurezza
E' stato presentato questa mattina il progetto Interreg "A cavallo del fiume Tresa: prevenzione e gestione comune delle emergenze", finanziato dai fondi europei per la cooperazione transfrontaliera
E’ stato presentato questa mattina a Lavena Ponte Tresa il progetto Interreg “A cavallo del fiume Tresa: prevenzione e gestione comune delle emergenze”, che con il sostegno dei fondi europei per la cooperazione transfrontaliera permetterà di mettere in sicurezza il corso d’acqua e le sue sponde.

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A fare gli onori di casa il sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino, che ha sottolineato l’importanza del progetto che riguarda un fiume che collega due laghi, il Ceresio e il Lago Maggiore, e due nazioni, ma soprattutto punta ad aumentare la sicurezza del territorio.
Anche il presidente della Comunità montana del Piambello Paolo Sartorio ha evidenziato l’importanza strategica del fiume Tresa e della sua valle, luogo simbolo di collegamenti determinanti per il territorio di due Stati, mentre il consigliere provinciale Simone Longhini, che ha portato i saluti del presidente Antonelli, ha ribadito l’importanza della risposta sinergica tra enti e stati, la migliore, ha detto, per portare soluzini concrete ed integrate.
All’incontro erano presenti i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti: AIPo, l’agenzia interregionale per il Po, capofila del progetto, il Dipartimento del territorio del Canton Ticino, la Provincia di Varese e la Comunità montana del Piambello, oltre i sindaci di Cadegliano Viconago, Cremenaga e Ponte Tresa svizzera.
Alla presentazione ha partecipato anche l’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo: «Questo progetto è l’esempio di come da un evento critico come le frane che hanno interessato il versante, in particolare quella del 2002, possa essere costruito un percorso che porta a risposte positive e alla realizzazione di opere che vanno al di là del risolvere l’emergenza quando si verifica. Un percorso che coinvolge diversi enti in un’ottica di collaborazione e mi fa particolarmente piacere che questo progetto si faccia con il Canton Ticino, perché è la dimostrazione di come, al di là di quello che può a volte dividerci, non manca mai il confronto e la volontà di collaborare».
I responsabili tecnici hanno poi illustrato gli interventi previsti sull’alveo del fiume, sulle due frane che ancora incombono sulla Sp61, in particolare quella che ancora è in movimento, e il perfezionamento dei sistemi di monitoraggio dei fronti franosi. Verranno anche messi a punto protocolli operativi transfrontalieri e condivisi che, in caso di crisi, permettano di intervenire con tempestività ed efficacia.
L’Unione europea nell’ambito dei bandi Interreg 2014-2020 ha messo a disposizione per l’intervento fondi per circa un milione e 330mila euro: 766.350 ad AiPo, 321068 alla Provincia di Varese e 54.320 alla Comunità montana del Piambello. Di questi fondi uno stanziamento di 198.479 franchi andrà al Dipartimento del territorio del Canton Ticino, che contribuirà con ulteriori 198mila franchi.
Gli interventi, di cui è già stata avviata la progettazione, dovrebbero concludersi entro gennaio del 2021.
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