Anche Librandi tra i finanziatori di Open, la fondazione vicina a Renzi
L'imprenditore saronnese avrebbe versato 800 mila euro alla fondazione vicina all'ex-premier, oggi a capo di Italia Viva. La replica:"Ci sono imprenditori che pensano al Paese"
Gianfranco Librandi compare nella lista dei finanziatori della fondazione Open, attraverso cui Matteo Renzi e persone a lui vicine hanno organizzato (negli ultimi anni) eventi quali la Leopolda, e chiusa nel 2018.
La cassaforte renziana è finita al centro della bufera per un’indagine della Procura di Firenze e condotta dalla Guardia di Finanza sul caso di un prestito concesso a Matteo Renzi per l’acquisto di una villa.
A rivelare alcuni nomi è il settimanale “l’Espresso” che venerdì 29 novembre esce in edicola con un’inchiesta giornalistica che scandaglia la lista dei finanziatori della fondazione. L’imprenditore saronnese compare tra questi per una cifra, secondo quanto ricostruito dai giornalisti de l’Espresso Giovanni Tizian ed Emiliano Fittipaldi, che si aggira attorno agli 800 mila euro. Il 4 marzo del 2018 Librandi si è presentato alle elezioni con il Pd dopo che nella precedente legislatura è stato deputato di Scelta Civica.
Lo scorso 22 novembre Librandi era in sala Montanari con la deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda e con Ettore Rosato per presentare il nuovo partito a Varese.
Argine alle tasse e sguardo al futuro, Italia Viva lancia la sua sfida
All’AdnKronos l’impreditore saronnese ha spiegato: «Un imprenditore può decidere di comprare una barca o un’opera d’arte. Io credo nel Paese e credo che sia un cosa importante per cui lottare e dato che negli ultimi anni la situazione è complicata e difficile per gli imprenditori che chiedono stabilità alla politica e l’unico che questa stabilità l’ha garantita, almeno nella XVII legislatura, è stato Matteo Renzi».
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