Cent’anni fa da Graglio partì la strada per Maccagno
Una targa nella piccola frazione montana ricorda il centenario dell'inizio dei lavori della mitica carrozzabile
È la strada che in tanti percorrono per raggiungere la Forcora o il Lago Delio e vanta una storia antica e particolare: uno dei tratti dell’attuale Strada provinciale nr. 5, fu infatti inaugurato cento anni fa esatti.
A ricordarlo, una targa, che fu posta all’ingresso della frazione di Graglio in occasione dei primi cinquant’anni dall’inizio dei lavori; è il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, appassionato di storia locale, a raccontare cos’avvenne nel 1919.
«In quel tempo ci si spostava con i buoi o a piedi, non c’era nessun collegamento stradale fra i diversi paesini della valle. Durante il primo conflitto mondiale era stato costruito dai soldati solo il tratto iniziale, che collegava Maccagno a Veddo».
Lo sguardo degli abitanti della valle puntava già al futuro: «Si iniziò a pensare ad una strada che permettesse di muoversi fra i diversi borghi, ma c’erano visioni discordanti su come doveva essere progettata. Nacque un Consorzio stradale con tutti i sette sindaci, spinto da Luigi Marchelli, ingegnere e fratello di Domenico Marchelli, sindaco di Graglio e consigliere provinciale».
I lavori partirono però da Graglio: «I gragliesi temevano si sarebbe procrastinato troppo e i due fratelli, il 3 giugno 1919, fecero quindi partire i lavori dalla piazza di Graglio in direzione del fondovalle: è questa la data ricordata nella targa posta all’inizio del paese. Fu quindi da qui che si diede una scossa ai lavori in tutta la vallata».
Dai documenti dell’epoca emerge la collaborazione di tutta la popolazione: «Con grandi sacrifici e con il contributo attivo dei gragliesi, dopo quattro anni la strada fu ultimata fino ai confini del proprio territorio, sul ponte sulla Casmera ai confini con Garabiolo. La carrozzabile Maccagno – Graglio fu ufficialmente inaugurata nel novembre del 1923. Tutta la popolazione partecipò all’impresa, i più abbienti fornendo le risorse economiche che si aggiunsero ai fondi provinciali (200-300 lire circa); chi non poteva versare dei fondi aiutò, invece, dando il proprio contributo di forza – lavoro».
Il resto della strada fino al confine fu ultimato poi nei decenni a seguire.
Un lavoro di squadra che permise ai gragliesi di poter sfruttare la comodità di una carrozzabile e snellire quindi i collegamenti con il resto della valle.
Un aneddoto che racconta dell’amore degli abitanti della Veddasca per il proprio territorio, della loro testardaggine e del loro impegno: una storia che in questo 2019 ha compiuto i suoi primi cento anni e che a Graglio si ricorda con orgoglio.
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