Gemelli 15enni picchiano coetaneo e gli rubano le scarpe

Nonostante la giovane età hanno mostrato totale disprezzo anche per i poliziotti che li hanno fermati, urinando su una parete del Commissariato e insultando e minacciando gli agenti

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Bulli minorenni che agiscono in branco aggrediscono un coetaneo picchiandolo e lasciandolo a terra scalzo. E’ accaduto a Busto Arsizio ieri pomeriggio (giovedì) intorno alle 16,00 quando, al termine delle lezioni pomeridiane, uno studente quattordicenne che frequenta un istituto di istruzione in città ha raggiunto la stazione delle Ferrovie dello Stato per tornare a casa.

Mentre attendeva l’arrivo del treno è stato però avvicinato da due quindicenni, fratelli gemelli che frequentavano la stessa scuola ma che sono stati allontanati dopo gravi episodi ai danni di compagni e professori e che, spalleggiati da altri tre o quattro ragazzi, lo hanno “invitato” a seguirli fino al parcheggio. Qui uno dei due fratelli lo ha colpito con due pugni e, una volta a terra, gli si è messo sopra continuando a percuoterlo. Nel frattempo il gemello gli ha sfilato le scarpe dai piedi e tentato di togliergli i pantaloni, sempre circondato e aiutato dal resto del gruppo.

Solo l’intervento di alcuni amici della vittima ha convinto gli aggressori a mollare la presa e allontanarsi, ma subito dopo sono arrivate le pattuglie del Commissariato della Polizia di Stato di via Ugo Foscolo, che hanno bloccato uno dei due mentre gli altri si sono dileguati. Il fermato, dimostrando un accanimento e una mancanza di scrupoli insospettabile in un quindicenne, ha opposto una notevole resistenza ai poliziotti rifiutando di farsi identificare, inveendo, minacciando e addirittura, una volta portato in Commissariato, urinando platealmente su una parete.

A lui si è aggiunto il fratello che poco dopo si è presentato in Commissariato non per collaborare e mostrare pentimento, ma per rivendicare il suo gesto scellerato e unirsi al gemello negli insulti e minacce ai poliziotti. Per i due è scattata la denuncia alla Procura dei Minorenni, che valuterà le misure da adottare, per rapina, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Alla base dell’aggressione, probabilmente preordinata, pare che ci siano banali questioni legate a ragazze e chat.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2019
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