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Muore nel lago: era uno degli ultimi pescatori professionisti
Daniele Bossi, 53 anni, era figlio del mitico Carlin del Piz. Il suo corpo è stato recuperato nel tratto davanti alla Schiranna
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(nella foto, con il maglione verde, è ritratto insieme a Zanetti, Il Negus e Il Nesto)
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È stato ripescato nella notte senza vita. Daniele Bossi, figlio del mitico Carlin del Piz, e unico dei tre fratelli ad aver proseguito la tradizione di pesca di famiglia, è morto nella tarda serata di ieri nelle acque del lago di Varese.
Era uscito per pescare ma non ha mai fatto ritorno. Lo hanno ritrovato i vigili del fuoco nello specchio d’acqua davanti alla Schiranna.
Era, insieme a Luigi Giorgetti (il Negus) ed Ernesto Giorgetti (il Nesto) di Cazzago e Gianfranco Zanetti di Bardello uno degli ultimi quattro pescatori professionisti della Cooperativa dei pescatori de lago di Varese, nata nel 1922.
A Cazzago era molto conosciuto. Abitava al Pizz, in riva al lago proprio al confine con Bodio, da cui il soprannome della sua famiglia. In tanti compravano ancora il pesce da lui.
Daniele Bossi, 53 anni, era uscito come sempre per la battuta di pesca. Attorno alle 21, non vedendolo rientrare, i familiari hanno dato l’allarme.
Le prime unità dei vigili del fuoco sono entrate in azione attivando gli specialisti del soccorso acquatico che a bordo di un battello pneumatico hanno effettuando delle ricerche. Le operazioni sono partite dal comune di Bodio Lomnago e si sono concluse alla Schiranna quando è stato ripescato il corpo ormai senza vita di Daniele.
«Era la generazione più giovane di pescatori professionisti» dice l’ex sindaco Massimo Nicora. «Era quello che avrebbe portato avanti la tradizione della pesca qui a Cazzago, pescatore come pescatori erano il padre e il nonno».
Per Cazzago Daniele, insieme alla sua famiglia, era una presenza familiare. «Andavamo a prendere il pesce da loro, al Piz, perché mia mamma conosceva la sua famiglia da tempo» continua Nicora. «UnaFamiglia di pescatori, non ce n’è più di gente così» aggiunge il sindaco Emilio Magni. «Mai ha fatto mancare il suo contributo alla festa del pesce di lago: il suo pesce, il carpiòn cucinato dalla madre, era il centro della festa».
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