Il sindaco di Parabiago su Amga: “Avrei preferito un consiglio di amministrazione”
In una nota Raffaele Cucchi spiega perchè avrebbe optato per un amministratore delegato e un cda: "Amga ha bisogno di una gestione attenta e plurale"
La decisione assunta dall’Assemblea dei Sindaci, soci di AMGA s.p.a., di andare nella direzione di scegliere la forma giuridica dell’amministratore unico (nominato Valerio Menaldi con scadenza a settembre 2020) in alternativa a un consiglio di amministrazione, vede il Comunale di Parabiago fare un distinguo della posizione del proprio Ente per voce del primo cittadino:
«In qualità di Amministratori della Città di Parabiago e soci della società AMGA – dichiara Raffaele Cucchi – abbiamo ribadito la scelta di nominare un Consiglio di Amministrazione, invece di un Amministratore Unico. Questa direzione garantirebbe una maggiore trasparenza, controllo e rappresentatività dei Comuni soci di AMGA, che inevitabilmente presentano differenti sensibilità e realtà, quindi esigenze. Non neghiamo, infatti, di essere molto rammaricati della scelta dei Comuni più piccoli di assecondare la decisione del Commissario di Legnano che predilige la nomina di un Amministratore Unico».
Il sindaco della Città di Parabiago precisa: «La mancanza di un’indicazione precisa da parte dei Comuni soci minori (intesi come quota di capitale), ha significato nel concreto, abdicare, per il momento, alla possibilità di essere rappresentati nel CdA della Società. Eppure, anche i Comuni minori sono importanti, perché la loro dimensione complessiva, rappresenta una popolazione non indifferente a cui vengono erogati servizi da parte di AMGA. Il Comune di Parabiago è da sempre convinto che la gestione della società debba essere effettuata da una pluralità di persone, che si distinguono per competenze e genere, volte a portare sul tavolo del confronto le differenti esigenze di servizi rivolti al territorio».
«Come soci rimaniamo, quindi, coerenti alle scelte fatte in passato, quando in assemblea, abbiamo votato a favore della nomina di un Consiglio di Amministrazione, piuttosto che la nomina di un Amministratore Unico. Pertanto -conclude Cucchi- come Amministrazione, rivendichiamo con forza un nostro distinguo rispetto alla direzione presa dal Commissario di Legnano. Una visione di insieme differente del nostro Ente che, negli anni, ritiene di aver sempre svolto ottimamente il proprio ruolo all‘interno della società con l’obiettivo di migliorare i servizi rivolti alla propria comunità. Questa decisione ci preoccupa, non lo neghiamo, anche perché avviene in un momento in cui AMGA manca di un Direttore Generale ed inoltre, è stata interessata nel recente passato, a un forte ricambio delle posizioni di vertice».
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