
Da Las Vegas alla Silicon Valley, un mondo che cambia
Prosegue la missione di Confindustria Lombardia e Univa con 35 imprenditori e manager negli Stati Uniti

Atterrati a San Francisco giusto il tempo di ritirare le valigie e subito una immersione nel mondo della Silicon Valley, o Bay area come viene chiamata da quando quel territorio fecondo di aziende tecnologiche si è allargato.

La techmission di Confindustria Lombardia e Univa ha cambiato ritmi e scenari. Dal CES di Las Vegas all’ecosistema più famoso del mondo negli ultimi vent’anni.
La prima visita è stata alla Juniper networks con Carlo Tedesco, e Domenico Di Mola. L’azienda fondata nel 1996 si occupa di reti con la mission di connettere qualsiasi cosa. Oltre 9000 dipendenti, è presente in 43 paesi e nel 2018 ha avuto un volume di affari di quasi cinque miliardi di dollari.
Di Mola ha raccontato gli sviluppi di un’area ormai fondamentale per tutto il pianeta: la trasformazione delle infrastrutture per far vivere Internet.
“Per nostri errori di management negli ultimi anni abbiamo perso miliardi con il rischio di fallire. Ma qui questi fa parte delle regole del gioco. Abbiamo cambiato e ci siamo messi a lavorare duro salvando così i posti di lavoro e l’azienda”.
Una full immersion per comprendere gli scenari mondiali in un settore strategico. Una visita importante non solo per conoscere la storia di Juniper networks, perché attraverso questa si sono affrontati temi della trasformazione e di quanto vedremo con il 5G, la vera quinta rivoluzione nel mondo della connessione. Non si tratta solo di velocità o di maggiore abilitazione degli strumenti.
“Il 5G – ha spiegato Di Mola – non è una realtà per noi uomini, servirà alle macchine. A farle lavorare meglio e questo è fondamentale perché ormai le reti evolvono a una tale velocità che richiedono macchine che lavorino per noi. L’uomo ha limiti oggettivi sulla velocità e soprattutto sulla capacità di analizzare situazioni complesse”.
C’è consapevolezza della trasformazione avvenuta in dieci anni e quanto sia necessario guardare con attenzione agli scenari presenti ora.
Il secondo incontro a San Francisco è stato con Mattia Pavoni, fondatore di Tooso, una giovane start up nata nella Silicon valley per mano di tre amici italiani laureati in filosofia. Si sono ritrovati dopo diversi anni di lavoro in vari ambiti e si sono messi a progettare un prodotto dedicato alla ricerca pensando a servizi per il BtoB. Selezionati da Alchemist, tra i più importanti investitore nelle start up, sono stati acquisiti in luglio da Coveo azienda canadese leader per i motori di ricerca.
Matteo è andato oltre la storia di Tooso raccontando come funziona l’ecosistema delle start up a San Francisco. “È grazie a un team allargato con tante competenze che si possono raggiungere risultati. Non è possibile fare un confronto con quanto succede in Italia perché nel nostro paese mancano troppi riferimenti”.
La techmission con 35 partecipanti è una vera esperienza di immersione nel mondo delle innovazioni. A Las Vegas con tutta la spettacolarizzazione di una vetrina planetaria e tanti protagonisti che conosciamo per la loro presenza sul mercato. Nella Silicon valley per tutto quello che ha prodotto e sta producendo il mondo digitale.
Il gruppo è guidato dal professore Marco Astuti e Marco De Battista di Univa, ormai veterani nell’organizzare e gestire spedizioni di questo genere.
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