![VareseNews Speciale Elezioni 2024](/wp-content/themes/editheme/img/banner/banner_elezioni2023_xarticolo.png)
Le storie di Vincenzo e Anna Maria riaccendono la memoria dei bustocchi
Sindaco e studenti hanno incontrato un deportato e Anna Maria Habermann, figlia di un medico che salvò molti ebrei come lui
![giorno della memoria busto arsizio 2020](https://staging.varesenews.it/photogallery_new/images/2020/01/giorno-della-memoria-busto-arsizio-2020-783341.610x431.jpg)
È stata una mattinata intensa quella vissuta dalla città nel Giorno della Memoria. Intensa per il sindaco Emanuele Antonelli che ha deposto la corona di fiori ai due monumenti dedicati alla Resistenza e alla deportazione, davanti al Municipio e nell’atrio di ingresso di Palazzo Gilardoni.
![VareseNews Speciale Elezioni 2024](/wp-content/themes/editheme/img/banner/banner_elezioni2024_newsletter-650x100.png)
Accanto a lui (oltre alla vicesindaco Manuela Maffioli e al presidente del Consiglio Comunale Valerio Mariani) Vincenzo Aquilina, deportato nei campi di concentramento tedeschi dopo che si era rifiutato di seguire Mussolini nella folle impresa della Repubblica Sociale Italiana: «Sono stato ai lavori forzati per due anni – ha raccontato – . Ricordo il terribile viaggio che durò 8 giorni in un carro bestiame con un tozzo di pane e un bicchiere d’acqua al giorno». Il sindaco si è poi anche soffermato sulla necessità di ricordare «perchè ancora oggi dobbiamo sopportare scritte sulle porte degli ebrei, come è successo a Mondovì».
La mattinata è stata intensa anche per gli studenti delle scuole superiori che hanno rivissuto la storia della famiglia di Anna Maria Habermann, bustocca il cui padre ebbe due vite, una prima del nazismo e una dopo. Anna Maria ha raccontato (affiancata dal presidente dell’Anpi di Busto Liberto Losa e Anna Longo dell’associazione Amici di Angioletto Castiglioni) ad una platea di studenti ammutoliti come è risalita alla parte celata della storia della sua famiglia e di suo padre Aladar Habermann: «Era nascosta in una scatola scura e pesante, nascosta in un doppio fondo della cassaforte. La scoprii il giorno in cui diedi l’addio alla casa della mia famiglia che era stata appena venduta».
Quella scoperta ha portato la donna a cercare suo fratello Thomas e la prima moglie di suo padre che decise di tornarsene in Ungheria con il bambino, nonostante i rischi che avrebbe corso, essendo famiglia ebraica. Anna Maria non riuscì mai ritrovare Thomas (finito con la madre in un campo di concentramento che non gli diede scampo) ma riuscì (anche grazie ad un libro sulla sua storia tradotto anche in ungherese) a risalire ad alcuni parenti e amici che conobbero la famiglia che lei non vide mai. Il papà è ricordato ogni anno in città come giusto in quanto aiutò molte famiglie di ebrei italiani nella zona di Busto Arsizio, a sfuggire alle deportazioni.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.