Margherita Vicario presenta “Giubbottino”
L’artista romana, classe 1988, torna con un brano irriverente e audace.
È disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica il nuovo singolo di Margherita Vicario, Giubbottino (Island Records). L’artista romana, classe 1988, torna con un brano irriverente e audace.
Sonorità ricche e raffinate, che danno vita a un pop dalle influenze urban e dal respiro internazionale. Il brano è prodotto da Davide “Dade” Pavanello, che ha già collaborato con la Vicario per i tre singoli usciti per INRI nel 2019, Abaué (Morte di un Trap Boy), Mandela, Romeo feat Speranza, e Dario “Dardust” Faini. Anche in questo nuovo brano, la Vicario si esprime con una scrittura brillante ed efficace, tra ironia, versi ritmati e riferimenti espliciti a una femminilità decisa, che non ha paura di esprimersi.
“Giubbottino – spiega la Vicario – è per tutte le parole che mi sono strozzata in gola con i miei amori, amanti, uomini. Per tutti quelli che fanno i fighi con i giubbottini e gli occhiali da sole. Per quelli che sembrano interessati e interessanti, ma in realtà non ti vedono e non ti ascoltano. E non riescono a entrare in contatto profondamente, anche solo per una notte magari, ma profondamente. Giubbottino è una cavalcata, divertente e imperfetta, molto meglio di un porno. È una canzone perfetta per iniziare questi anni ‘20 del 2000 perché sarà il decennio delle donne, per questo mi permetto di dire loro la mia”.
Esce oggi anche il videoclip di GIUBBOTTINO diretto, ancora una volta, da Francesco Coppola. Le immagini arricchiscono e completano il significato del brano, una costante nel progetto di Margherita che rispecchia la sua particolare attenzione nell’unire al meglio la sua anima musicale e cinematografica.
Nel video di questo nuovo singolo, ambientato in un palazzo-giungla barocco e sfarzoso, va in scena una sfilata, dove sono gli uomini ad essere scrutati da una platea composta unicamente da donne over 40, che davanti all’esibizione dei corpi dei giovani modelli non riusciranno a restare indifferenti. Un grottesco capovolgimento dei ruoli e dei comportamenti sedimentati nell’immaginario collettivo, dove l’uomo diventa oggetto del desiderio della donna.
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