“Le tecniche di primo soccorso salvano la vita, tutti dovrebbero conoscerle”

L'associazione Cislago Cuore ha tenuto un corso di formazione al personale di VareseNews: "Le tecniche di base di rianimazione devono diventare un bagaglio di conoscenza comune"

Sono quei minuti di attesa, quei minuti che passano tra la chiamata di soccorso al 112 e l’arrivo dell’ambulanza. Minuti di attesa ma che possono essere davvero fondamentali per salvare una vita.

«Nei casi di un arresto cardiocircolatorio la tempestività è importantissima e chi può essere più tempestivo di chi sta attorno a chi è sentito male?». È questa la domanda che pone Antonella Cresci, istruttrice dell’associazione Cislago Cuore, durante il corso base di rianimazione cardiopolmonare e di utilizzo del defibrillatore tenuto ai giornalisti di VareseNews.

Sono infatti sempre di più le aziende e le associazioni che si dotano di strumenti di primo soccorso fondamentali per contrastare gli arresti cardiaci e che formano il proprio personale. Secondo Areu ogni anno in Italia sono ben 60.000 le persone che muoiono per questo motivo che spesso si presenta maniera talmente improvvisa da non essere preceduto da alcun sintomo o segno premonitore.

La sopravvivenza per questo evento è inferiore al 10% perché la carenza di ossigeno al cervello produce lesioni che possono diventare irreversibili già dopo 4-6 minuti di assenza di circolazione.  Ma quando si interviene seguendo le corrette misure della cosiddetta catena della sopravvivenza si arriva a salvare fino al 30% delle persone colpite.

Un defibrillatore in redazione

«Sapere cosa fare e quale procedure seguire toglie le ansie e sicuramente è un aiuto che si dà alla persone in difficoltà», continua Antonella Cresci. Così diventa davvero fondamentale che le tecniche di base di rianimazione cardio-polmonare diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa e che anche la rete di defibrillatori semi automatici diventi sempre più capillare.

È proprio in quest’ottica che l’Agenzia Regionale di Emergenza e Urgenza sta sviluppando un piano per portare corsi e DAE anche nei luoghi in cui più spesso le persone vengono colte da malori: casa propria. «Nei prossimi mesi Areu promuoverà iniziative dedicate a far aumentare i condomini cardio-protetti» ha annunciato Guido Garzena Responsabile AAT 118 Varese ed Alto Milanese che ha fatto visita alla redazione durante il corso. «Noi in questo territorio siamo già molto coperti -ha aggiunto- ma è bene che questa rete di persone formate e di DAE si allarghi sempre di più».

Nel frattempo chi volesse informarsi sui corsi più vicini può farlo contattando associazioni come Cislago Cuoreuno dei centri riconosciuti da Areu. e per tutti vale la pena scaricare l’app Where are U,l ‘applicazione permette di chiamare il Numero di Emergenza inviando automaticamente la localizzazione gps del dispositivo.

1 milione di download per “Where are U”, la App del 112 che può salvarti la vita

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Febbraio 2020
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