Cinema, teatri e palestre chiuse. Un metro di distanza nei locali pubblici
Ecco i contenuti del decreto ministeriale per contenere il coronavirus. Restano sospese le cerimonie religiose, mentre i mercati rimarranno aperti. Quattro i casi segnalati in provincia di Varese
Scuole chiuse così come cinema, teatri, palestre e centri benessere fino all’8 marzo. Sono alcune anticipazioni delle disposizioni del decreto che entrerà in vigore da domani, 2 marzo, per il territorio lombardo. “Vogliamo tutti la ripartenza economica ma non possiamo non prestare attenzione alle questioni sanitarie“. È quanto ha dichiarato il presidente della regione Attilio Fontana, in apertura della conferenza stampa odierna sugli aggiornamenti sul coronavirus. “Il lavoro svolto va sempre nella direzione di ricercare di eliminare ogni rischio sanitario per i cittadini e pensare alla situazione economica e mantenere viva l’attenzione per la ripresa”.
984 CASI POSITIVI, 24 I DECESSI
“Anche oggi abbiamo lavorato intensamente nella costruzione della rete per gestire la situazione”. Lo ha detto l’assessore regionale Gallera ricordando i numeri che riguardano la Lombardia: sono 984 i casi positivi su un totale di 6.879 tamponi effettuati; i ricoverati non in terapia intensiva sono 406, quelli in terapia intensiva 106; in isolamento domiciliare ci sono 375 persone, mentre i dimessi e trasferiti al domicilio sono 73. I decessi di persone con un quadro medico già compromesso sono 31. I minori colpiti sono circa dieci, tutti in condizioni non gravi”.
I casi sono così divisi: Bergamo 209, Brescia 49, Como 2, Cremona 214, Lecco 2, Lodi 344, Monza e Brianza 6, Milano 46 di cui 18 a Milano città, Mantova 4, Pavia 78, Sondrio 3, Varese 4. In verifica 23.
SCUOLE CHIUSE, MUSEI A INGRESSO CONTINGENTATO. UN METRO LA DISTANZA MINIMA NEI LOCALI PUBBLICI
“Il decreto è stato condiviso a livello istituzionale e del nostro comitato scientifico – ha spiegato il vicepresidente della regione Sala -. Una parte del decreto sarà valido per tutto il territorio nazionale, una parte per alcune regioni e una parte per la zona rossa”.
Per quanto riguarda la regione Lombardia (zona gialla):
- restano chiusi cinema e teatri
- i musei verranno contingentati all’entrata con l’obbligo di un metro di distanza.
- per le scuole di ogni ordine e grado: le lezioni restano sospese in tutte le scuole ma, i plessi potranno essere aperti per la sanificazione. Resta valido l’invito a incentivare l’elearning e la didattica a distanza. Chiusi anche gli asili.
- saranno sospesi tutti i concorsi pubblici fatto eccezione per la sanità.
- per Veneto, Lombardia ed Emilia, valgono le regole restrittive per pub e ristoranti: sarà consentito l’accesso per i posti a sedere e stabilita la distanza minima di almeno di un metro l’uno dall’altro.
- la stessa distanza di un metro andrà rispettata per i luoghi di culto mentre resteranno sospese le cerimonie.
- chiuse palestre, centri termali, centri benessere e simili.
- rimarranno aperti i mercati e gli impianti sciistici con la capienza ridotta di un terzo per gli impianti di risalita.
LEGGI TUTTO IL DECRETO DEL 1 MARZO NEL DETTAGLIO
IL DECRETO CORONAVIRUS DIVIDE L’ITALIA IN TRE
Il coronavirus divide l’Italia in tre, almeno fino all’otto marzo. Alla zona rossa (in Lombardia i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini; in Veneto il comune di Vò) e alla zona gialla (L’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, le province di Pesaro e Urbino, Savona), si aggiungono misure per tutto il territorio nazionale.
Leggi tutto il Decreto Coronavirus del 1 MARZO 2020
IL PROBLEMA DEL PERSONALE E DELLA TERAPIA INTENSIVA
“Oggi si è svolto l’incontro con i responsabili delle strutture private accreditate ed è stato raccolta totale disponibilità a collaborare e mettere a disposizioni posti letto per le terapie intensive e per la gestione dell’emergenza”.
“Restano il nodo dell’ampliamento dei posti di terapia intensiva – ha ricordato Gallera – e l’esigenza rafforzare il personale nei presidi critici. 14 medici saranno messi a disposizione da domani. Abbiamo bisogno di medici specializzati e abbiamo avuto una prima risposta in questo senso. Con una delibera saranno stanziati inoltre 40 milioni per acquisto di materiale necessario”.
“L’Oms – ha concluso – è andato oggi al Sacco e ha espresso giudizi molto positivi per il “modello Lombardia”, vorrebbero assumerlo come modello anche per altri paesi e altre situazioni”.
STIAMO LAVORANDO PER DEFINIRE GLI INTERVENTI PER L’ECONOMIA
“Difficile quantificare questa emergenza dal punto di vista economico – ha spiegato l’assessore regionale al bilancio Caparini -. Stiamo lavorando con il governo e le parti sociali. È stata istituita una task force permanente per definire gli interventi urgenti e urgentissimi per il sistema”.
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E ai mezzi pubblici? Nessuno pensa che essendo pubblici, piccoli e chiusi non è possibile osservare il metro di distanza? E poi perché i capoluoghi e le grandi città non derogano o riducono il pagamento parcheggi favorendo la mobilità individuale o al più a gruppi limitati di persone? È una situazione di emergenza e bisogna evitare in tutti i modi l’aggregazione di persone in luoghi chiusi, anche a scapito di un po’ di traffico e qualche punto di inquinamento in più. D’altronde non si può costringere le persone che stanno bene di rimanere chiusi in casa prorogando di settimana in settimana un decreto “anti contagio”… le persone che stanno bene potrebbero tenere attive le proprie attività … altrimenti se va avanti così pensando di ridurre i contagi di certo non si evita il collasso economico!