Olio e pasta sotto al Comune al posto del vin brulè
Il dramma dei piccoli centri attraversato da un raggio di luce che si chiama solidarietà
È il posto dove la notte di Natale viene servita cioccolata calda ai bambini e il bollente vin brulè che scalda assieme al falò, sotto l’albero.
Magari con uno spruzzo di neve.

Invece oggi il sole che falcia queste crudeli giornate di primavera fa cambiare le abitudini della piccola comunità che non può più ritrovarsi sotto i portici del Comune per scambiare quattro chiacchiere o decidere chi pagherà il bianchino da consumare al circolo della piazza.
Ora c’è silenzio. Deserto. E un banchetto con la scritta “chi può dia, chi non può prenda“ e sopra al tavolo un canestro con olio, pasta, latte di pomodoro e latte.
Proprio lì dove di solito ci si bacia e ci si scambia gli auguri.
Anche questo, seppur in mezzo al dramma, è il segno di una comunità.
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