Commercianti e baristi di Busto Arsizio protestano in piazza
Gli esercenti hanno fatto sentire la loro voce contro i i provvedimenti del governo
Chi col grembiule da panettiere o da barista, chi con la divisa da parrucchiere e chi da ristoratore, questa mattina in piazza Santa Maria a Busto Arsizio sono stati centinaia coloro che si sono voluti unire al grido di protesta guidato da Matteo Sabba per esprimere le difficoltà del settore.
Hanno aderito in moltissimi, tra commercianti e non, portando a gran voce il proprio dissenso per i provvedimenti e le disposizioni del governo. Con dodici semplici regole come indossare la mascherina, evitare assembramenti e contatti, Matteo Sabba portavoce della protesta e presidente del Distretto urbano del commercio, ha voluto dare voce alle necessità di tutti: «Manifestiamo per il bisogno di contributi e aiuti a fondo perso per la copertura di spese sostenute durante la chiusura, ma anche per investimenti, sviluppo e nuove assunzioni; regole chiare affinché tutti possano riaprire la propria attività».
E ancora: «un accordo nazionale tra governo e aziende di energia, gas e telefono per sospendere totalmente le utenze di marzo, aprile, maggio e giugno e rinvio al 2021 con rateizzazione; cancellazione di tributi locali che riguardano le attività commerciali con occupazione suolo pubblico, tari ecc. per tutto il 2020; la riapertura delle scuole e centri estivi con modalità e protocolli da seguire altrimenti per i genitori ripartire con il lavoro diventa complicato, a volte impossibile, evitando di obbligare i genitori a portare i figli dai nonni visto che il virus è pericoloso soprattutto per loro; aiuti alle startup che in questo anno solare e nei prossimi 2 sono in cantiere e le casse integrazione subito bonificate».
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