La “Casa della salute” rimane ferma: “La giunta dica cosa intende farne”
Il progetto avviato dalla giunta di Andreoli Andreoni era ambizioso: una struttura sanitaria per i medici del paese e altri servizi. Ma da allora tutto sembra essersi arenato. "Se invece la giunta ha altre idee le dica"

«Il decreto Rilancio destina più di un miliardo di euro alla sanità territoriale, perché è stato evidente a tutti, durante questa crisi, che uno dei problemi della sanità è proprio quello di aver smantellato i presidi territoriali, che devono essere pubblici e vicini ai cittadini, soprattutto i più fragili. Una delle forme in cui questo può concretizzarsi sono le Case della Salute, sostenute anche da Regione Lombardia che ne riconosce il valore e che prima della crisi aveva stanziato i primi finanziamenti in materia. Ma il Comune di Carnago, che era in grado di pagarsela con fondi propri e con un importante recupero urbanistico, non l’avrà se non, forse, fra molto tempo, nonostante già un anno fa fosse un’opera in fase conclusiva».
La denuncia viene da Elena Castiglioni e Veruschka Barberis, consigliere comunali del Gruppo Visione Comune di Carnago. La Casa della salute era un progetto lanciato dalla precedente amministrazione guidata da Andreoli Andreoni e su cui si era molto discusso anche in campagna elettorale (qui raccoglievamo le critiche dell’allora minoranza). Un progetto che con il cambio di amministrazione poi è sembrato un po’ arenarsi, come oggi denunciano nuovamente da Visione Comune.
«Anche nel corso dell’ultima commissione, a precisa domanda l’assessore competente rispondeva che “stanno lavorando”, senza dare tempi, né modi, né obiettivi: sarà una Casa della Salute o altro? L’unica novità, è che hanno avuto modo di appurare, secondo quanto ha dichiarato l’assessore, che l’altezza degli ambulatori realizzati – additata come enorme errore progettuale sino ad oggi – va bene così. Se è servito un anno per appurare una cosa che era scritta nel parere iniziale di ATS, quanto ci vorrà per condurre a termine l’opera?»
«Nei mesi scorsi, la giunta ha segnalato altre cosiddette difficoltà di progetto: sarebbe utile chiarirle e in fretta perché, come ha dimostrato questo momento così difficile e come viene sottolineato da tante parti indipendentemente dal colore politico, la visione socio-sanitaria anche degli enti locali deve innovarsi, rafforzarsi, essere capace di rispondere ad un mondo che cambia e di relazionarsi con gli altri attori della sanità territoriale tra cui, per esempio, i medici di base» continuano Elena Castiglioni e Veruschka Barberis.
«La progettazione della Casa della Salute è completa ed approfondita e – certo – come ogni cantiere importante, ha visto alcune modifiche migliorative in corso d’opera. In ogni caso, se qualcuno ritiene che i progettisti abbiano commesso errori, che ne faccia addebito formale ai progettisti: altrimenti sono solo dichiarazioni al vento».
«In realtà – accusano dalla minoranza – è un progetto che l’assessore ha sempre osteggiato, anche se ad oggi non ne è chiaro il motivo. Prima additava la Casa della salute come un’opera a tutto vantaggio di un medico, che peraltro se ne è andato in pensione pochi mesi fa; poi con la storia dell’altezza, che ora lui stesso ha avuto modo di verificare, poi con i vetri (che sono schermanti e quindi non necessitano di oscuranti interni al vetro, se proprio dobbiamo andare sui dettagli), ora sembra che non sia più rispettata la classe energetica dell’edificio. Se davvero ritiene che sia così, ne chieda conto ai progettisti o al responsabile del procedimento, altrimenti analizzi meglio la documentazione. Detto ciò, per l’ennesima volta chiediamo al Sindaco di chiarire se la Casa della Salute è considerata un’opera da terminare mantenendo la funzione di polo socio sanitario per la quale è stata pensata, oppure se avrà altra destinazione, e in che tempi. Se invece la giunta ha altre idee per il futuro sociale del nostro territorio, che le indichi: se sono buone idee le sosterremo, non abbiamo preclusioni a priori ma siamo certi che un tema così strategico ed emerso in modo tanto evidente in questo periodo, non possa essere ignorato».
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