La ricetta per una ripartenza sostenibile
Le linee guida per una nuova normalità indicate da "Italia nostra" Lombardia, Legambiente e WWF nel loro manifesto
Un ritorno alla normalità, ma che non sia più quella di prima. È il messaggio contenuto nel manifesto redatto da “Italia nostra” Lombardia, Legambiente e WWF. Una serie di linee guida sulle quali impostare la ripresa del Paese dopo il Coronavirus nel rispetto dell’ambiente, della salute dei cittadini, della loro istruzione e anche della loro dignità di lavoratori.
«L’emergenza Coronavirus – cita il manifesto – ci ha insegnato che è necessaria una riflessione sul modello di sviluppo fin qui adottato, e pensiamo che questo sia il momento propizio per cambiare rotta. Massicci investimenti verranno messi a disposizione di singoli, società, aziende ed enti pubblici per contrastare la crisi che seguirà la pandemia. Queste risorse per la ripresa non dovranno essere utilizzate per far crescere ancora i consumi, gli sprechi e la distruzione di risorse naturali e società umane col conseguente incremento di squilibri e nuove criticità ambientali».
«La rinascita della nostra regione – continua il manifesto – deve dipendere dall’investimento sul “capitale sociale”, costituito dagli uomini e dalle donne che si sono attivati gli uni per gli altri anche in questa grave crisi sanitaria, dimostrando che sarà il “capitale naturale” la vera garanzia sulla quale fondare il nostro futuro attraverso il nostro impegno di tutela e risanamento. Solo con queste priorità il valore del “capitale economico” diventerà veramente utile per noi e le generazioni future, e finalmente capace di risponde ai bisogni umani e di sostenibilità del pianeta».
«La nostra associazione – spiega Carlo Mazza, presidente di “Italia nostra” Varese – ha a cuore i beni culturali, l’ambiente e il paesaggio di tutta Italia e in particolare,quelli della nostra regione. Le sezioni lombarde di “Italia nostra”, insieme a Legambiente e WWF, hanno quindi esteso questo appello a tutti gli amministratori del governo della Regione affinché si tragga profitto della lezione fatta durante il lock-down per ripartire con un modello di vita e di sviluppo decisamente diverso da prima».
Tra ripresa economica, salvaguardia dell’ambiente e rispetto delle persone, ecco quindi i punti fondamentali scelti da “Italia nostra” Lombardia, Legambiente e WWF per una ripresa veramente sostenibile.
- Ripristinare un rapporto equilibrato tra ambiente e uomo, con misure di protezione e messa in sicurezza del capitale naturale e della biodiversità. Contrastare quindi modelli di comportamento e prassi che distruggono risorse ambientali e spingono ai margini i soggetti più deboli delle nostre comunità.
- Ridare dignità al lavoro, abbandonando forme speculative e violente di sfruttamento delle personee delle comunità locali.
- Investire nella scuola e nella sanità pubblica e territoriale, rafforzando le strutture dedicate alla formazione e cura delle persone e alla ricerca.
- Predisporre un piano generale di riconversione energetica, incentivando forme di risparmio rispettose dell’ambiente.
- Sostenere un ampio progetto di manutenzione del territorio che ponga come elemento centrale la qualità del paesaggio lombardo inteso come grande infrastruttura culturale.
- Rafforzare e moltiplicare gli strumenti e luoghi di servizio alle comunità come parchi, biblioteche, piazze, teatri, musei, sale musicali con particolare attenzione alle grandi periferie urbane ed ai piccoli centri rurali.
- Sostenere l’edilizia pubblica di qualità, riordinare le reti e i servizi pubblici, riqualificare in chiave energetica il patrimonio edilizio esistente, incentivare la riqualificazione delle periferie urbane, il recupero dei centri storici, dei nuclei rurali e di montagna. Evitare nuovi condoni edilizi e fiscali.
- Incentivare le azioni di miglioramento della biodiversità finalizzata alla ricomposizione delle specificità culturali dei paesaggi agrari della pianura padana.
- Orientare l’agricoltura padana verso la riduzione di capi allevati così da riequilibrare la produzione di foraggi e mangimi a favore di coltivazioni meno impattanti in termini di acqua, energia, e presidi chimici e non concentrate nei mesi estivi.
- Attivare un’azione di tutela delle acque e di contrasto al dissesto idrogeologico. Non alterare ulteriormente il ciclo delle acque in modo da preservare la qualità e la quantità della risorsa idrica.
- Incentivare la realizzazione di vasti sistemi di forestazione urbana.
- Migliorare la qualità dell’aria anche attraverso un sistema di trasporto pubblico più efficiente, ammodernando le infrastrutture esistenti e potenziando le infrastrutture per la mobilità sostenibile come le ferrovie, le metropolitane e le piste ciclabili.
- Favorire la conversione alla sostenibilità delle imprese, con incentivi per azioni e progetti di ecodesign e di transizione alla green economy e all’economia circolare. No finanziamenti a pioggia che agevolano progetti di sviluppo inadeguati.
- Organizzare un’azione di educazione della cittadinanza volta a sostenere il concetto di “società sostenibile” come cura sia dei sistemi ambientali del territorio, sia del patrimonio di beni culturali e paesaggistici quale identità territoriale importante per la qualità di vita delle popolazioni locali.
- Favorire la partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità locali capaci di incentivare logiche di sostenibilità e di tutela dell’ambiente e della salute.
- Sostenere con maggiore vigore il terzo settore, che rappresenta una nobile forma partecipativa dei cittadini alla vita della nostra regione.
- Prestare attenzione allo sviluppo ulteriore di tecnologie digitali invasive che contribuiscono a svuotare ulteriormente il senso e il significato delle sensibilità e della vita privata di ciascuno di noi.
- Individuare una strategia di ripresa che abbia la cultura come protagonista, mobilitando competenze, potenziando un modello a rete per l’accesso e la valorizzazione della produzione e delle risorse in un dialogo stretto tra realtà del territorio e Amministrazioni.
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