Lastre a domicilio alla RSA Don Gnocchi che attende il test salivare
La RSA potrebbe essere coinvolta nella sperimentazione su comunità allargate del test ideato dal dottor Azzi. Martedì, intanto, arrivano i tecnici dell'ospedale per fare le lastre a 6 ospiti
A un mese dall’annuncio ufficiale, martedì prossimo prenderà il via il progetto per la diagnosi di polmonite nelle RSA.
Sono i tecnici di radiologia dell’azienda ospedaliera di Varese, diretti dal professor Venturini, a recarsi nelle case di riposo che ne fanno richiesta per effettuare le indagini radiologiche grazie a un macchinario acquistato grazie alle generose donazioni arrivare all’azienda ( ammontano a circa 1,4 milioni di euro).
La prima realtà socio assistenziale dove arriverà il personale della Sette Laghi sarà la residenza Don Gnocchi di Malnate: « Verranno effettuate le lastre a sei pazienti già individuati – spiega il sindaco Irene Bellifemmine – I referti saranno poi letti dai medici radiologi del Circolo. È un servizio importante che, speriamo, possa dar vita a un modello che proseguirà anche dopo l’emergenza coronavirus e possa estendersi ai cittadini che, attualmente, devono recarsi in ospedale».
Il tecnico di radiologia in forza all’Ospedale di Varese, dotato dei necessari dispositivi di protezione, si recherà alla Don Gnocchi dove la situazione è sotto controllo dopo i momenti difficili dell’aprile scorso. Buona parte dei residenti e del personale si è già negativizzato mentre alcuni ospiti si sono positivizzati ma presentano una sintomatologia lieve: « La direzione della residenza sta continuando a monitorare i contagi sottoponendo ciclicamente a tampone gli ospiti» spiega il primo cittadino che anticipa anche un’altra importante novità.
Il test salivare ideato dal dottor Lorenzo Azzi e realizzato nei laboratori dell’Università dell’Insubria sta completando il percorso sperimentale. Il prototipo migliore, che si sta definendo, deve essere testato su comunità allargate: l’idea è quella di coinvolgere le residenze per anziani d’intesa con Ats Insubria e l’azienda ospedaliera.
« È arrivata la richiesta alla direzione della Don Gnocchi – spiega Irene Bellifemmine che auspica un’evoluzione veloce dello strumento di indagine per avere risultati in tempi brevi verificando la presenza del Covid nella saliva – Si potrebbe poi allargare a tutta la comunità malnatese sottoponendo quanti si trovano in isolamento domiciliare».
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