Rapaci e contenti

La fuga d’amore di due gheppi alla ricerca di un nido testimonia la presenza di importanti volatili anche nel centro della città. E c’è chi ha visto l’aquila

Avarie

Alla fine vista la luce fatta non più di raggi solari interrotti dai rettangoli delle grate nelle quali era rimasta prigioniera, la coppia di gheppi maturi ha realizzato la libertà in un attimo, ed è bastata una frazione di secondo per prendere il volo e trovare la libertà verso un altro nido.

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La liberazione dei gheppi 4 di 7

Rapaci e contenti, lontano dal campanile di San Vittore che li aveva rinchiusi per giorni: merito di una cittadina attenta che si è accorta dei due animali in difficoltà e ha chiamato i soccorsi: carabinieri forestali e vigili del fuoco.

Ma anche una volontaria del Gruppo insubrico di ornitologia, Alessandra Stocchetti che sabato scorso ha dato una mano per rendere liberi i due volatili. Indisturbati più di prima dai rumori della città, attutiti dal lockdown, gli animali avevano trovato rifugio nella sommità del campanile aperta dai dischi flessibili del vigili del fuoco.

Una casa provvisoria, tuttavia ben lungi dall’essere una sistemazione insolita per questi animali, anche in altre zone del capoluogo prealpino.

«Ci sono nidi nei dintorni di villa Milyus e in altre zone della città. Questi rapaci si nutrono di piccoli mammiferi, grossi insetti come le locuste o i rettili e sono molto utili».

Seppur voraci, questi animali non si trovano in cima alla catena alimentare perché ad esempio si scopre che proprio a Varese, esistono altri temibili predatori dei cieli.

«Ci sono falchi pellegrini, e il nibbio bruno», spiega Alessandra, «ma anche falchi pecchiaioli e aquile reali».

Avvistamenti che si susseguono e che vengono segnalati su Facebook da molti utenti, non solo su Varese ma anche in alto zone della provincia. È di pochi giorni fa l’avvistamento documentato con alcune foto da parte del del fotografo Franco Aresi che ha immortalato proprio un’aquila sopra i cieli di Sangiano, a poca distanza dal Lago Maggiore (sua la foto di apertura di questo articolo, che riprende il grande rapace che si allontana col bottino dal luogo della predazione).

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Pubblicato il 06 Maggio 2020
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