Un lungo abbraccio con i genitori e la sorella: Silvia Romano è arrivata in Italia
È atterrato intorno alle 14 all'aeroporto militare di Ciampino l'aereo che ha riportato in Italia Silvia Romano, la volontaria, rapita 18 mesi fa in un villaggio della Kenya
È atterrato intorno alle 14 all’aeroporto militare di Ciampino l’aereo che ha riportato in Italia Silvia Romano, la volontaria, rapita 18 mesi fa in un villaggio della Kenya.
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La cooperante è stata liberata in una zona non lontana dalla capitale della Somalia dopo 535 giorni di prigionia. Ad accoglierla a Ciampino il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
La giovane cooperante milanese della onlus “Africa Milele” è scesa dalla scaletta dell’aereo, indossando una veste islamica verde. Sorridente, ha salutato le autorità e ha poi abbracciato a lungo i genitori e la sorella.
Era stata rapita il 20 novembre del 2018 in Kenya, nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Roma e dai carabinieri del Ros, era tenuta prigioniera in Somalia da uomini vicini al gruppo jihadista Al-Shabaab, l’organizzazione somala affiliata ad Al Qaeda e considerata “ostaggio politico”.
Nel pomeriggio Silvia Romano sarà ascoltata dagli inquirenti nella caserma del Ros.
“Sono stata forte e ho resistito“, queste le prime parole di Silvia dopo la liberazione.
Aria di festa nel quartiere della ragazza, il Casoretto, alla periferia est di Milano, dove vive con la madre. Striscioni, canti, musica dai balconi e dalle finestre del suo condominio e dalle case adiacenti, in attesa di poterla rivedereudal vivo.
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La sua liberazione sembra sia stata opera di ufficiali pagatori più che di un commando di 007.
Se è stato pagato un riscatto (e si ipotizza che sia stata pagata dai servizi segreti una somma dai 2 ai 4 milioni di euro) ancora una volta il terrorismo ha vinto e noi abbiamo perso.
Che un riscatto sia stato pagato mi sembra logico.
Quello che sarebbe giusto sapere è quanto CI è costato questo presunto “successo”. In fondo il governo spende soldi nostri, non suoi, e abbiamo il diritto sapere come.
Il fatto che il governo non ammetta il pagamento mi fa pensare che il pagamento sia illegale.