A Como due ambulatori “post covid” per controllare eventuali complicanze
Aprirà il 18 giugno all'ospedale di Cantù l'ambulatorio per il "dopo covid". Ne sarà aperto uno anche in via Napoleona. Seicento i pazienti coinvolti
Per garantire la continuità di cure ai pazienti ex Covid dimessi dalle proprie strutture, Asst Lariana ha ufficializzato l’istituzione di due ambulatori, uno a Cantù e uno a Como, in via Napoleona. La direzione dei due ambulatori è stata affidata all’unità operativa di Riabilitazione specialistica cardio-respiratoria che dipende dal dottor Antonio Paddeu che è altresì responsabile dell’ambulatorio di Cantù, mentre del Centro di Medicina Toracica di via Napoleona il responsabile è il dottor Eligio Carella. Le prime visite – che riguarderanno innanzitutto i pazienti residenti nella provincia di Como e le aree limitrofe – partiranno a Cantù giovedì 18 giugno e a Como martedì 23 giugno.
«La recente epidemia di Coronavirus ha determinato nuovi bisogni di salute – osserva il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi – I pazienti ricoverati in questi primi tre mesi hanno mostrato al termine del ricovero sequele cliniche che richiedono un monitoraggio e supporto nel tempo».
«Partendo dall’approccio pneumologico, principale bersaglio dell’infezione da Coronavirus – osserva il dottor Antonio Paddeu, pneumologo – verrà attivata una presa in carico pro-attiva e globale di tutte le complicanze eventualmente emerse a seguito dell’infezione. L’ambulatorio ci consentirà inoltre di valutare gli esiti dei principali trattamenti terapeutici utilizzati durante il ricovero e definire così il livello più accurato rispetto alle sequele osservate nella popolazione trattata. In parole povere realizzeremo uno studio osservazionale utile a comprendere l’effetto delle varie terapie utilizzate e meglio definire un futuro approccio terapeutico nel caso di una seconda ondata dell’epidemia».
I pazienti saranno contattati direttamente da Asst Lariana e in caso di risposta positiva potranno essere sottoposti a esami che verificheranno in particolare la funzionalità respiratoria. I pazienti saranno seguiti a 3/6/12 mesi da un gruppo multidisciplinare la cui direzione, come detto, sarà in capo agli pneumologi che saranno affiancati da specialisti in base alle complicanze riscontrate (cardiologi, neurologi, fisiatri, psicologi/psichiatri, altri ed eventuali in funzione dei bisogni rilevati). Il monitoraggio prevederà tra l’altro Tac e Rx al torace , prove di funzionalità respiratoria, emogasanalisi, monitoraggio della saturazione arteriosa. Il modello di riferimento prende spunto da quello della presa in carico del paziente cronico, tant’è che le modalità gestionali saranno più o meno le stesse e sono state affidate alla dottoressa Elena Scola, attualmente a capo del Centro Servizi Pazienti Cronici.
«Le persone che saranno da noi contattate nelle prossime settimane sono circa 600 e saranno invitate ad aderire ad una presa in carico per il monitoraggio degli effetti dell’infezione da Coronavirus» conclude Paddeu.
Tutte le prescrizioni e le prenotazioni delle visite necessarie saranno effettuate direttamente dall’ambulatorio su agende dedicate. Il centro di Cantù sarà operativo tre pomeriggi a settimana, quello di via Napoleona cinque pomeriggi a settimana ed insieme garantiranno, a regime, 40 visite mensili.
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