Fondazione Blini in liquidazione, si riaccende l’antica polemica
Il voto in consiglio comunale sulla nuova versione della convenzione tra Comune e Provincia riaccende la polemica sulla fondazione dedicata al giovane militante di destra, mai decollata davvero
Il Consiglio Comunale di ieri sera a Busto Arsizio rinfocola la vecchia polemica sulla fondazione Blini, ormai giunta al capolinea con la messa in liquidazione votata dalla maggioranza di centrodestra, nell’ambito della modifica alla convenzione tra Provincia di Varese e Comune di Busto Arsizio.
Secondo il sindaco Emanuele Antonelli (che è anche presidente della Provincia con cui Busto ha stipulato quella convenzione, ndr) la fondazione dedicata a Giovanni Blini, fondatore di Comunità Giovanile e figura di spicco della politica giovanile cittadina negli anni ’80, non sarebbe riuscita a centrare gli obiettivi per i quali era nata. Istituita nel 2007, attivata con tanto di sede nel 2011 e già dichiarata morta nel 2014 senza aver lasciato segni concreti della sua attività, messa in liquidazione nel 2020. Breve storia di una realtà per i giovani che aveva in pancia 200 mila euro cash, una rarità.
Il commento della consigliere Pd Cinzia Berutti ha aperto le danze delle polemiche: «La Fondazione Blini è una sconfitta. Nonostante i 200 mila euro in contanti a disposizione la si lascia fallire quando, in realtà, servono come il pane attività culturali per i giovani».
Piccata la risposta della consigliera leghista Paola Reguzzoni: «Sono d’accordo sul fatto che si sia gettata al vento un’occasione importante ma andrebbe detto, per onestà intellettuale, che la fondazione è stata bloccata dal Pd e dal governo provinciale a guida Pd. Avete sempre polemizzato sulla fondazione perché aveva dentro giovani di destra. La trovo una polemica ignobile».
Il dibattito si è poi concentrato sull’intera nuova convenzione tra Provincia e Comune di Busto Arsizio accendendo un nuovo fronte di polemica tra il sindaco e il presidente del Consiglio Comunale Valerio Mariani sul funzionamento dell’ente che ha sede a Villa Recalcati
Per Antonelli «da un anno e mezzo le cose funzionano in Provincia. Stiamo investendo nelle scuole come non si faceva da anni e tutto questo solo perché approviamo il bilancio a febbraio e non a ottobre/novembre come si faceva prima, dando la colpa a chi li aveva preceduti. Questo succede non perché io sia il più bravo ma perché non siete stati bravi voi del Pd che non sapete governare» – riferendosi ai banchi del centrosinistra. La risposta di Mariani, protagonista come consigliere con deleghe importanti sotto la presidenza di Gunnar Vincenzi in quota Pd, non si è fatta attendere:«Forse non ricorda che abbiamo ereditato un buco da 18 milioni di euro sul quale sta indagando anche la Procura».
La convenzione, stipulata in una sua prima versione nel 2007 e successivamente rimaneggiata negli anni, mette a disposizione 500mila euro per la sistemazione della sede scolastica di piazza Trento e Trieste, che rimarrà ancora in uso alla Provincia, mentre il Comune cederà a Villa reclamati un’area attorno al liceo Candiani, per la realizzazione di un nuovo accesso alla scuola. Via la quarta rotatoria sul Sempione, sostituita con un sistema di semafori intelligenti all’incrocio con via Tasso mentre resta un grande punto di domanda la destinazione dell’Isis Facchinetti e il progetto di recupero e riqualificazione energetica dell’edificio, considerato di rilevanza architettonica perché progettato da Richino Castiglioni. Confermati anche i fondi per l’area del Campus sportivo di Beata Giuliana, in attesa della conclusione della gara per la realizzazione del PalaGinnastica.
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