Gorla Minore-Milano-Roma, il cammino di Michela per i diritti delle agenzie viaggi

I mesi di stop hanno penalizzato il lavoro degli operatori del turismo, ma hanno anche dato l’input agli agenti di viaggio di chiedere una maggior tutela dei loro diritti. Il racconto di Michela Terzi,

protesta agenzie viaggi michela terzi

Qualche telefonata partita da Gorla Minore, i contatti online con i colleghi, i confronti, le discussioni, e poi la voglia di agire, di far sentire la propria voce: Michela Terzi, titolare dell’agenzia “Binario 9 ¾”,  ha vissuto questi mesi di chiusura della sua attività come l’inizio di un cammino importante, che l’ha condotta a due manifestazioni, prima a Milano, lo scorso 27 maggio, poi a Roma, ieri, 4 giugno 2020.

UNA MOBILITAZIONE SEMPRE PIU’ ESTESA
Avevamo parlato con Michela lo scorso marzo, quando, appena entrati nel cuore della pandemia, gli operatori del turismo evidenziavano le difficoltà del loro settore. Michela Terzi si era subito messa in gioco fra i promotori di questa mobilitazione.
I mesi sono passati e, mentre i comuni cittadini iniziano a ripensare a viaggiare, in vista dell’estate e delle ambite vacanze, chi si occupa dei loro spostamenti è ancora in agitazione: il grido di allarme degli agenti di viaggio resta alto e diventa ancora più strutturato e concreto.

«In questi mesi la nostra mobilitazione è cresciuta e si è sviluppata: con il Comitato, nato in questo periodo, siamo arrivati ad avere circa 4mila deleghe su un totale di 9mila agenzie viaggi, a dimostrazione del fatto che i problemi del settore sono comuni a tutte le realtà del turismo – puntualizza Terzi – Si tratta di una difficoltà diffusa in tutte le Regioni, dove tanti operatori hanno deciso di tirar su le maniche e fare qualcosa di concreto per mutare le loro condizioni di lavoro: certo, ogni regione ha criticità differenti, a seconda anche dei fondi diversi di cui dispone, ma il nostro settore ha problematiche comuni, soprattutto per il mancato riconoscimento dei nostri diritti . L’impegno a livello nazionale procede, con tavoli di lavoro con il MISE, il Ministero per lo Sviluppo Economico, il ministro Lorenza Bonaccorsi e tanti deputati e senatori, con i quali ci stiamo confrontando».

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“CI SIAMO ANCHE NOI”
Fra i punti salienti delle rivendicazioni, il riconoscimento del ruolo di chi opera nel turismo: «Vorremmo far capire che esistiamo anche noi nella filiera turistica, che non ci sono soltanto gli alberghi da tutelare – tiene a precisare la titolare dell’agenzia viaggi gorlese – Certo, gli aiuti economici sono importanti, soprattutto dopo questi mesi di stop, ma ciò che più ci preme è il riconoscimento della nostra categoria professionale, con tutele importanti.

Siamo il Paese con più siti Unesco riconosciuti, ma non abbiamo nemmeno un Ministero specifico: c’è il MIBACT, il Ministero per i Beni e le Attività culturali, che equipara noi a chi si occupa di spettacolo ed entrambi meriteremmo una tutela ad hoc. Il turismo in Italia porta miliardi di introiti, che si ripercuotono su altri settori. Noi siamo parte di questa filiera produttiva, non vanno considerati solamente gli hotel nei quali i turisti alloggiano, perché senza coloro che si occupano delle prenotazioni non si va avanti: noi agenti di viaggio siamo fondamentali per il turismo. Quest’assenza di tutela non è colpa di questo governo, ma fa capo a una situazione che perdura da anni».

COVID- 19: DA UNA TRAGEDIA A UNA OPPORTUNITA’
Interessante la lettura che Terzi dà rispetto a quanto avvenuto in questi mesi difficili: «Le nostre sono rivendicazioni nate da una situazione di disagio che perdura da anni, con l’emergenza Covid-19 le difficoltà si sono estese, ma la pandemia ci ha dato modo di confrontarci e impegnarci per cambiare una situazione che da anni andava affrontata. Da una tragedia possiamo quindi cogliere un’opportunità per cambiare le cose: l’urgenza ha carattere economico, certo, ma ci sono criticità a livello organizzativo che da anni non sono mai state affrontate e per le quali ora ci stiamo battendo.

Nell’emergenza di questi mesi abbiamo svolto un ruolo importante. C’è la questione della responsabilità degli agenti di viaggio nei confronti di chi prenota con loro, soprattutto in caso si verifichino problemi: con la chiusura delle frontiere per l’allarme Coronavirus, ci sono agenzie che si sono indebitate per riportare le persone in Italia e ce ne sono altre, com’è successo a me, che hanno ricevuto telefonate anche di viaggiatori, che non erano clienti, ma che ci chiedevano comunque aiuto con i rimpatri: tutti noi abbiamo fatto il massimo per risolvere questi casi. Questa è la nostra professionalità».

IL RILANCIO DI IMMAGINE DELLA LOMBARDIA PASSA PER LE AGENZIE
«Vogliamo essere considerati. La Lombardia ha bisogno anche di un rilancio di immagine e il turismo può essere fondamentale in questo senso, visto che al momento siamo visti soltanto come la regione più penalizzata dalla malattia. La nostra non vuole essere una protesta, ma un dire “Noi ci siamo, ascoltateci, solo in Lombardia siamo 2mila agenzie di viaggio, che danno lavoro ad almeno 4mila persone”. Vogliamo essere propositivi: siamo da sempre l’anello di congiunzione fra le strutture e possiamo contribuire ad una riaffermazione della nostra Regione» chiarisce Michela.

IL DECRETO RILANCIO
Il Decreto Rilancio potrebbe contribuire a sanare almeno una parte delle perdite economiche delle agenzie: «In questi mesi abbiamo visto crollare il nostro fatturato di almeno l’80-90%, perché il lavoro è fatto di organizzazione, quindi ciò che è stato fatto a novembre, pensando ai viaggi di Pasqua, è andato perso. Il Decreto Rilancio prevede dei fondi per la ripartenza del turismo, ma vanno allocati meglio: per fare il conteggio della nostra situazione, non ci si può basare solo fra un confronto fra i fatturati, perché ad aprile noi lavoriamo per l’estate, ma la fattura avrà la data dei mesi estivi, quindi non è così automatico calcolare quanto abbiamo perso. La manifestazione di ieri a Roma è stata un successo e durante l’incontro con il MIBACT ci hanno promesso maggiori fondi da destinare al turismo, con estensione della cassa integrazione, nuovi sgravi fiscali ed un adeguamento dei contributi a fondo perduto con nuovi criteri: siamo fiduciosi. Vogliamo proporre soluzioni concrete: non chiediamo solo soldi, ma puntiamo ad offrire proposte concrete per aiutare il nostro settore. La parola d’ordine è professionalità e ci stiamo battendo affinché ci venga riconosciuta. E’ quando subentra un problema che la nostra competenza risulta essenziale: non si tratta solo di scegliere un hotel carino, ma c’è parecchia differenza tra chi racconta un viaggio su Instagram, e chi fa in modo che la parte organizzativa non preveda intoppi, dall’andata al rientro a casa».

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Pubblicato il 05 Giugno 2020
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