In memoria di Andrea Rinaldi
I ricordi di chi lo ha conosciuto e di chi ha condiviso con lui parte della sua vita
Varesenews vuole rendere omaggio a chi se n’è andato in silenzio, senza un momento in cui elaborare il lutto, la possibilità di dirsi ciao. Per questo abbiamo aperto un “memoriale” per raccontare chi oggi non è più tra noi. Per partecipare potete scrivere qui. Il servizio è gratuito.
Andrea Rinaldi si è spento l’11 maggio, all’età di 19 anni, dopo essere stato colpito da un aneurisma cerebrale nella sua abitazione di Carmenate.
Andrea Rinaldi aveva iniziare il suo percorso da calciatore nella giovanile dell’Atalanta, per poi arrivare, lo scorso agosto, nell’Ac Legnano.
Determinato e serio, aveva tutte le carte per realizzare il sogno di diventare un calciatore professionista. Avuta la notizia dell’improvvisa morte, avvenuta in ospedale a Varese dopo tre giorni dall’aneurisma, la squadra lilla ha deciso di ritirare la maglia (che portava il numero 8) con cui giocava e di consegnarla alla famiglia: «Nessuno potrà più indossarla, sarà per sempre la maglia di Andrea Rinaldi».
L’ultimo ad averlo allenato è stato il mister Giovanni Cusatis, che ha voluto ricordare così: «Oggi ho perso Andrea, un ragazzo di diciannove anni. Nel mio percorso ne ho incontrati tanti e tutti ti lasciano qualcosa dentro ognuno alla propria maniera, ma quando succedono questi eventi ti manca l’aria, ti blocchi, ti paralizzi. Mi sono venuti in mente tutti i momenti passati insieme, il tuo carattere combattivo, la tua lealtà nei confronti degli altri ragazzi, il tuo metterti sempre a disposizione, il saper rispettare le regole, la tua determinazione per voler raggiungere il tuo obiettivo il nostro obiettivo il nostro sogno, e tu lo hai fatto sempre con grande rispetto di tutti».
«Andrea ha lasciato tanto in ognuno di noi», racconta il capitano del Legnano Valerio Foglio: «Con me è sempre stato un ragazzo silenzioso, forse anche per la differenza d’età che c’era tra di noi; mi trasmetteva, però, umiltà, rispetto e uno spirito di sacrificio enorme. Era un grande trascinatore, nonostante la sua età». Discreto, caparbio e dedito allo sport, che amava tantissimo.
Il presidente Legnano, Giovanni Munafò, ha così commentato al suo funerale, visibilmente commosso: «Ci sentiamo inermi di fronte a questa tragedia. Andrea ci ha regalato momenti indimenticabili come giocatore e come uomo, che rimarranno sempre nei nostri cuori. Sei e sarai sempre il numero 8 del Legnano calcio».
«Ora lassù – conclude Muffalo – ci starai guardando con un pallone: dacci la forza di poter vincere ancora una volta insieme a te, che resterai per sempre l’unico numero 8 della nostra squadra».
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