In memoria di Bruna Silocchi
I ricordi di chi l'ha conosciuta e che con lei ha condiviso parte della sua vita
Varesenews vuole rendere omaggio a chi se n’è andato in silenzio, senza un momento in cui elaborare il lutto, la possibilità di dirsi ciao. Per questo abbiamo aperto un “memoriale” per raccontare chi oggi non è più tra noi. Per partecipare potete scrivere qui. Il servizio è gratuito.
Bruna Silocchi è venuta a mancare a 93 anni, l’1 aprile.
Bruna per moltissimi anni ha accolto generazione di tainesi, con il suo camice azzurro, da dietro il banco della storica ex latteria-formaggeria di via Mazzini, lo storico locale che si trovava tra il centro e la chiesa, chiuso negli anni 2000: non mancava mai di sorridere di dimostrarsi gentile con i clienti, «affettava squisiti salumi e profumati formaggi padani. Non mancava mai di offrire un assaggino ai bambini», si legge sul ricordo nel giornale parrocchiale di Taino, “Dumin”.
Originaria di Sabbioneta, in provincia di Mantova, si era trasferita nel 1956 a Taino insieme ai fratelli Luisa, Pino e Gilberto. «Bruna e la sorella Luisa erano venute a Taino da sole per fare le donne di servizio – racconta Valeria Mobiglia – e poi hanno richiamato i fratelli da Mantova, che si occupavano della vendita di formaggi nel mantovano». Bruna Silocchi si è spenta nella casa di riposo Villa Fiammetta di Ispra, dove risiedeva da circa un anno.
Partecipava alle vite dei suoi clienti, era affabile e aveva un sorriso da buona: «Chiacchierava volentieri anche se era riservata: da dietro il bancone del suo negozio accoglieva calorosamente le persone. Si apriva molto e si interessava alle piccole storie quotidiane del nostro paese», continua Mobiglia, i cui ricordi di bambina legati alla signora Bruna hanno il sapore del formaggio e dei salumi squisiti che la commerciante offriva come assaggino ai clienti più piccoli.
«Ricordo il suo carattere gentile», racconta Giovanna Roaro, «faceva volentieri quattro chiacchiere con tutti quelli che incontrava. Spesso, negli ultimi anni, la si poteva incrociare sul piazza della chiesa: le piaceva tanto stare lì e ammirare il panorama». «Affabile, gentile, allegra e simpatica: la Bruna era così», ricorda Mira Mirella, cliente affezionata della formaggeria, «quando la si incontrava, negli ultimi anni, quando aveva qualche difficoltà fisica, scambiava sempre volentieri qualche parola».
Bruna e i suoi fratelli hanno testimoniato a lungo il loro impegno e il loro sentimento antifascista all’interno dell’Anpi: «Nelle zone di campagna da dove provenivano – continua Mobiglia – gli agricoltori sono stati segnati molto dai fascisti, che picchiavano duro: con le loro scorribande li privavano del grano e del latte che i contadini producevano».
Non è mai stata sola in tutti questi anni, spiega la nipote Anna Silocchi: «Ha vissuto negli anni in cui c’era la vera vita di paese, dove tutti si conoscevano. Quando si usciva per strada si incontravano i compaesani e si scambiava qualche parola. Erano gli anni d’oro del piccolo commercio, i negozianti conoscevano davvero tutti gli abitanti di Taino». Anche nell’ultima parte della sua vita la socialità non è mancata: «Aveva legato molto con le badanti, soprattutto con la prima, che l’accompagnavano per le strade del paese. Nell’ultimo anno, però, risiedeva alla casa di riposo di Ispra, ma anche lì non è mai stata sola: mio padre andava a trovarla tutti i giorni; anche l’altro fratello e la sorella andavano spesso da lei». Ha vissuto fino alla fine circondata dalla sua famiglia – «adorava noi nipoti»: i momenti più belli e più calorosi sono stati sicuramente i momenti delle feste comandate, «dove tutta la nostra famiglia si riuniva tra fratelli, zii e nipoti».
«Negli ultimi anni ha partecipato con piacere alla vita del paese, frequentando il parco o la piazza Santo Stefano in compagnia della sua badante. Nel 2016 ha partecipato al Centro dell’Olmo al ricordo delle donne tainesi che hanno votato per la prima volta nel dopoguerra. Buon viaggio Bruna, non potremo accompagnarti nell’ultimo saluto ma ti ricorderemo con tanto affetto», l’Anpi di Taino l’ha salutata così.
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