È morta Madre Augusta
Questa mattina si è spenta Madre Augusta Negri. Figura importante per la solidarietà varesina, per alcuni anni è stata la superiora delle Suore della Riparazione in via Bernardino Luini
Questa mattina si è spenta Madre Augusta Negri. Figura importante per la solidarietà varesina, per alcuni anni è stata la superiora delle Suore della Riparazione in via Bernardino Luini. Con lei la mensa per le persone bisognose aveva avuto un forte impulso.
Luisa Oprandi la ricorda con dolcezza.“Lei si impegnava moltissimo e partecipava attivamente alla vita sociale di Varese. Da quando iniziai a collaborare con la mensa nel 2006 ho sempre tenuto un rapporto con madre Augusta”.
Madre Augusta Negri, di origini mantovane, ultima di sette figli, ha trascorso la sua serena giovinezza a Viggiù, impegnata nell’ambito parrocchiale. Entrata nell’Istituto Suore della Riparazione di Milano il 21 novembre 1961. Dopo la formazione religiosa, ha operato nei primi anni di impegno apostolico a Busto Arsizio, nella Parrocchia di S. Michele, presso la Scuola Materna Santi Giuseppe e Paolo.
Erano gli anni di grande sviluppo demografico di quella zona, con l’arrivo e lo stabilirsi anche di molte famiglie immigrate dal Sud. Madre Augusta dal 1966 al 1979 si era impegnata a tempo pieno, con don Mario Girola, poi primo parroco, e l’aiuto a tempo di qualche consorella, a costruire quella Comunità cristiana, la Parrocchia del Redentore.
Dopo una pausa di studio e di preparazione specifica, viene inviata come Educatrice delle minori affidate dal Tribunale dei minorenni alla Casa di Nazareth. Vi trascorre più di vent’ anni occupandosi del recupero umano e cristiano di queste ragazze.
Negli successivi è stata superiora della comunità varesina di via Luini. Quando ritorna a Busto Arsizio nel 2009 non deve riannodare alcun nodo: è stata da sempre operante nell’attività catechistica, nell’insegnamento della religione nella scuola, nell’animazione nella Casa Circondariale e poi a Casa Onesimo. Lo zelo riparatore la porta gradualmente a conoscere ed entrare nel mondo delle carceri, la Casa Circondariale di Busto Arsizio, dove si è impegnata fino all’ultimo.
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