![VareseNews Speciale Elezioni 2024](/wp-content/themes/editheme/img/banner/banner_elezioni2023_xarticolo.png)
Effetto Covid: in Canton Ticino perso il 2,9% dei posti di lavoro
Pessimista il sindacato Ocst: "Purtroppo siamo solo all'inizio di un calo destinato a continuare nei prossimi mesi"
![Generico 2018](https://staging.varesenews.it/photogallery_new/images/2020/08/generico-2018-1170441.610x431.jpg)
La pandemia ha già lasciato il segno sull’occupazione in Svizzera. Secondo i dati diffusi oggi dall’Ufficio Federale di Statistica nel secondo trimestre dell’anno il numero degli impieghi è sceso a 5,01 milioni, con una flessione dell’1,1% rispetto ai primi tre mesi dell’anno e dello 0,6% in confronto allo stesso periodo del 2019.
![VareseNews Speciale Elezioni 2024](/wp-content/themes/editheme/img/banner/banner_elezioni2024_newsletter-650x100.png)
Il Canton Ticino è la regione che presenta la contrazione più marcata, con un 2,9% in meno di occupati.
Ad incidere in modo particolare nel cantone di lingua italiana la diminuzione dei posti nel settore terziario, che si è attestata al 3,3%, a fronte ad esempio di valori positivi (+0,3%) registrati a Zurigo e nella Svizzera centrale.
Meno significativo (anche in confronto al resto della Confederazione) è stato l’arretramento nel settore secondario, che segna un -1,8%.
«Sono dati che vanno analizzati bene, ma alcune dinamiche sono chiare – commenta Andrea Puglia, responsabile dell’Ufficio Frontalieri del sindacato Ocst – In Canton Ticino è evidente che le più colpite sono state le donne con numeri allarmanti che però non ci sorprendono. Innanzitutto è stato colpito il settore del lavoro domestico, tante donne frontaliere che facevano le colf o le badanti durante il lockdown hanno perso il lavoro, ma in generale tante lavoratrici hanno pagato il fatto della chiusura di scuole e asili e hanno dovuto rinunciare al lavoro per la famiglia».
«Purtroppo siamo solo all’inizio di un calo destinato a continuare nei prossimi mesi – aggiunge Puglia – Per ora diverse aziende possono tirare avanti grazie alle misure di sostegno della Confederazione, che per fortuna sono state prolungate fino a dicembre, ma l’anno prossimo quando queste misure varranno meno vedremo conseguenze pesanti».
Per i frontalieri i costi in termini occupazionali potrebbero essere preoccupanti: «E’ ancora presto per dare numeri – conclude il responsabile dell’Ufficio frontalieri – Teniamo presente però che molti lavorano nel settore del turismo e dell’accoglienza e quest’anno la stagione è stata più corta, la pandemia ha tagliato molte presenze, soprattutto quelle straniere. Qualche attività addirittura non ha riaperto dopo il lockdown. Ma anche il settore manifatturiero subirà conseguenze, pensiamo solo agli effetti della contrazione dell’export. I dati che abbiamo visto oggi, purtroppo, sono destinati a peggiorare».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.