Gli “Scarabocc in dialett“ di Gregorio Cerini
La mostra dei disegni di uno dei massimi interpreti culturali del vernacolo locale visitabile fino al 23 agosto al centro Pino Moia
Poesie, commedie, canzoni, racconti. E ora anche disegni che sanno di dialetto, quella lingua che tutto trasforma, talvolta in ironia, talvolta in quella diretta e inedita strada di raccontare la vita con parole capaci di far vedere il mondo da un’angolazione diversa, ma rischiano di perdersi sempre più.
E Gregorio Cerini, che di dialetto si nutre, lo respira, ha voluto regalare l’ultima fantasia della sua conoscenza vernacolare con “Disegni in dialetto“ in questi giorni – e fino al 23 agosto – godibili in una bella mostra al salone polivalente di Orino.
Il piccolo borgo sta vivendo una vivacità culturale proprio grazie alla “lingua del vecchi“ ed è diventato il paese del dialetto non solo per l’interessante presenza di testi dialettali lombardi ticinesi e di un sempre maggior numero di regioni, ma acnhe per la consuetudine oramai consolidata di dedicare un giorno alla settimana all’idioma locale: in biblioteca di solito il mercoledì si parla solo così.
Non è quindi un caso che proprio nei locali che custodiscono i preziosi volumi siano in visione schizzi e disegni del celebre cantastorie che si divide fra il paese di residenza, Gavirate, e la sua Arcumeggia.
Questi “Scarabocc in dialett“ come è stato scritto “rappresentano il risultato di un’interessante ricerca grafica“ perché “in essi c’è infatti tanta fantasia, c’è estro, leggerezza di mano, simpatia umana…“.
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