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Test sierologici per il personale scolastico a Malpensafiere: “350 al giorno ma non tutti si presentano”
Procede speditamente la campagna di test di Ats nei confronti dei dipendenti della scuola. La responsabile di Ats Simona Giotta: "Spazi ideali per questo tipo di procedura"
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I test sierologici per il personale della scuola sono in corso di svolgimento a Malpensafiere. Un’ala del polo fieristico è stata allestita dal personale di Ats per eseguire fino a 350 test cosiddetti pungidito (a risposta rapida) al giorno ma non tutti si stanno presentando all’appuntamento: «Il test non è obbligatorio anche se molto raccomandato – spiega Simona Giotta, responsabile internal audit di Ats – abbiamo predisposto tutto e inviato ai dipendenti delle scuole le convocazioni con giorno e orario, in modo da perdere meno tempo possibile. Chi non si presenta non viene richiamato ma può comunque prenotarsi nuovamente».
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L’area utilizzata è quella, molto ampia, della sala congressi che permette di distanziare nella maniera più corretta le persone. A chi deve fare il test viene misurata la temperatura all’ingresso della grande hall, poi viene indirizzato verso la segreteria che ritira il consenso informato e adempie alla parte burocratica, subito dopo si passa alle postazioni dove il personale medico e infermieristico esegue il test pungidito e dopo un quarto d’ora è già pronto l’esito che stabilisce se vi è la presenza di anticorpi del virus. In caso di presenza di anticorpi la persona viene portata in una zona separata dove esegue anche il tampone che rivela la positività al covid-19.
«La struttura è perfetta per fare questo tipo di screening – spiega ancora Simona Giotta – abbiamo gli spazi sufficienti per accogliere un elevato numero di persone senza che vi siano assembramenti. Per il momento tutto procede per il meglio». All’uscita incrociamo anche la dirigente del liceo Crespi di Busto Arsizio, Cristina Boracchi, che “promuove” l’organizzazione: «Il sistema dei test sta funzionando in maniera ottimale. Ora siamo definitivamente pronti per questo nuovo e strano anno scolastico. Abbiamo potuto allargarci nella sede di piazza Trento e Trieste ma nemmeno così riusciremo a garantire la presenza di tutti gli studenti in contemporanea nelle classi. Si è fatto il possibile in una situazione di emergenza».
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