Alla scoperta del Monastero di Torba tra soldati, monache e contadini
Il Monastero di Torba è un complesso monumentale longobardo patrimonio Unesco, immerso nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati. È stato il primo bene del FAI in Italia
Un monastero affascinante, una storia antichissima e un tuffo nella natura. È tutto quello che si può fare al Monastero di Torba, un importante complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, immerso nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati con secoli di storia alle spalle.
Quella del complesso di Torba è infatti una vicenda antichissima che ha origine nel V secolo d.C., quando i Romani costruirono le mura di un avamposto militare contro la minaccia dei barbari, nei pressi del borgo di Castelseprio. Da roccaforte difensiva, Torba divenne centro religioso con l’insediamento di un gruppo di monache benedettine che abitò lì per sette secoli. Nel Quattrocento le Benedettine si trasferirono e per Torba cominciò un lento declino che portò il complesso a tramutarsi in azienda agricola e, a inizio Ottocento, a perdere la propria funzione religiosa per scivolare gradualmente in uno stato di degrado.
Abbandono finito solo nel 1976 grazie a Giulia Maria Crespi, la fondatrice del FAI scomparsa pochi mesi fa. È proprio questo il primo bene entrato nel Fondo Ambiente Italiano ed è all’interno di questo sito patrimonio UNESCO che è sepolto Renato Bazzoni che con Giulia Maria Crespi fondò la realtà che si impegna ogni giorno per proteggere la bellezza del nostro Paese.
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