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Bambini e ragazzi a scuola per la prima volta
Il 14 settembre si torna a scuola. Ma per molti sarà un nuovo inizio carico di emozioni e nuove sfide, diverse per ogni età, dal nido alle medie
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Il 14 settembre riaprono le scuole dopo il lungo lockdown. Sarà un rientro a scuola diverso per tutti, ancora di più per chi a scuola ci entra quel giorno per la prima volta.
Cambiare scuola, iniziare un nuovo percorso è un’esperienza importante per bambini e ragazzi, ma anche per i genitori che li accompagnano in questo nuova avventura. Con tanto entusiasmo, qualche paura e complete novità cui adattarsi. A tutti i primini, giovani e giovanissimi e ai loro genitori sono dedicate le prossime righe.
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AL NIDO
Oggi, primo settembre, riaprono molti nidi, altri lo faranno nei prossimi giorni. Il percorsi di inserimento al nido durano in media un paio di settimane, vissute a volte come eccessive da alcuni genitori. Ma bisogna portare pazienza ed essere pronti a concedere ad ogni bambino i suoi tempi, facendo attenzione ad interpretarne segnali e bisogni perché affrontare con sicurezza il primo vero distacco dai genitori e “l’ingresso in società” è fondamentale.
DAL NIDO ALLA MATERNA
I bambini che passano dal nido e alla materna di solito sono più spavaldi di quelli che iniziano per la prima volta il percorso scolastico a 3 anni. Ma il passaggio è comunque intenso perché se al nido il rapporto è quasi personale con l’insegnante, alla scuola dell’infanzia, spazi, tempi e gruppi si dilatano.
Oltre all’attenzione all’inserimento e al distacco può essere utile prestare attenzione al momento di ricongiungimento, inserendo una routine e cercando di farsi raccontare spontaneamente com’è andata la giornata in asilo, magari partendo con il descrivere al figlio com’è andata la propria di giornata.
DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA PRIMARIA
Non è solo il passaggio alla scuola dell’obbligo a rendere questo salto così emozionante, sia per i bambini che per i genitori. C’è tutto il fascino di acquisire nuovi linguaggi nuove capacità d’espressione tipiche dell’istruzione e una certa idea di distacco dal gioco per il gioco. La didattica più innovativa fa leva proprio sul gioco per stimolare alcuni apprendimenti, ma non è un gioco libero.
Comunque di solito c’è un banco a definire il proprio spazio personale, c’è la richiesta di stare a lungo seduti, la valutazione e la maestra è più “lonatana” rispetto a quella dell’asilo. Sono tutti cambiamenti difficili da affrontare per i bambini. Cambiamenti che i genitori devono essere pronti a sostenere.
DALLE ELEMENTARI ALLE MEDIE
Il balzo è enorme. Non solo perché i bambini sono sempre meno bimbi e più ragazzi, ma anche perché l’orario e il rapporto con gli insegnanti è sempre più distante e frammentato. Viene richiesto un impegno maggiore sia in classe che a casa, dove diventa indispensabile imparare a gestirsi tempo e concentrazione. Sfide “da grandi” che i genitori devono aiutare e sostenere, senza intromettersi, alla giusta distanza, con attenzione.
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