Ecco come sarà il nuovo raccordo tra A8 e superstrada di Malpensa
L'assessore all'Urbanistica di Busto Arsizio Giorgio Mariani (Lega) ha colto al volo l'occasione dei finanziamenti per i giochi olimpici invernali del 2026: "Progetto già pronto"
Servono almeno 20 milioni di euro per risolvere, grazie alle Olimpiadi di Cortina del 2026, uno dei problemi viabilistici più importanti della provincia di Varese e cioè lo svincolo tra la SS336 e l’A8. Teatro di decine di incidenti ogni anno a causa dello spazio ristretto in cui flussi di traffico provenienti da Malpensa e da Busto Arsizio si incrociano e si smistano nei due ingressi verso Milano e verso Varese, da tempo attende una soluzione che migliori la sicurezza degli automobilisti.
A pensarci è stato l’assessore leghista all’Urbanistica Giorgio Mariani che, non appena ha saputo dell’aggiudicazione delle Olimpiadi a Cortina (e Milano), ha alzato le antenne e ha iniziato a sviluppare l’ipotesi di inserire la sistemazione dello svincolo tra le opere da finanziare con i soldi per le infrastrutture viabilistiche a sostegno della manifestazione: «Giovedì scorso abbiamo presentato le nostre osservazioni al Consiglio delle Autonomie Locali e a Regione Lombardia presentando un progetto preliminare che prevede una serie di modifiche agli ingressi in A8 dalla SS 336 e da Busto Arsizio che aumenteranno la sicurezza degli automobilisti – spiega Giorgio Mariani -. Sapevamo che tra le opere già finanziate da Anas c’è anche il tratto di 336 che va da Busto Arsizio fino a Cardano al Campo e noi chiediamo che si parta proprio dallo svincolo di Busto Arsizio che è il punto più pericoloso di tutta la superstrada». Per il tratto Busto-Cardano al Campo si prevede di spendere 40 milioni di euro.
I progetti in ballo sono in realtà due (entrambi finanziati da Sea) e uno non esclude l’altro: «Il primo l’ho definito smart ma è anche quello in fase più avanzata come progettazione, riprendendo una vecchia idea che si basava sullo sfruttamento della vecchia connessione tra la rotonda sulla via Busto-Fagnano e l’A8, passando dal vecchio casello dell’autostrada – spiega Mariani – in questo caso si risolverebbe una parte consistente del problema ma non nella sua totalità. Questo progetto, il cui costo si aggirerebbe attorno ai 2 milioni di euro e necessita dell’assenso di Autostrade per l’Italia, eliminerebbe tutto il traffico che proviene da Busto e si immette sull’A8 in direzione Milano». In questo modo non si andrebbe a modificare sostanzialmente nulla ma si riattiverebbe il vecchio svincolo in entrata dell’A8 da Busto. Secondo Mariani potrebbe essere realizzato anche con l’aiuto di privati interessati al miglioramento della viabilità in zona come Hupac, le società di autotrasporto e gli operatori che si andrebbero ad insediare nel sedime dell’ex-centrale del latte, area attualmente in fase di vendita.
Il secondo progetto, invece, avrebbe un costo stimato attorno ai 20 milioni di euro e richiederebbe la suddivisione dei flussi di traffico con nuove opere stradali: «Gli spazi per realizzare le nuove rampe ci sarebbero e permetterebbe di risolvere sia il problema di chi viene da Busto Arsizio verso l’A8 in entrambe le direzioni, sia di chi proviene da Malpensa. Questa soluzione sarebbe quella più adeguata perchè metterebbe in sicurezza uno svincolo nel quale passano decine di migliaia di auto ogni giorno, condizionando la viabilità di tutta l’area. Qui arriveranno la maggior parte degli atleti e degli staff delle nazionali che prenderanno parte alle Olimpiadi invernali».
Insomma sembra venuto il momento di risolvere un problema di una certa rilevanza nella mobilità locale, provinciale e regionale. Quel piccolo tratto di strada, infatti, ha una rilevanza strategica non indifferente perchè raccoglie il traffico locale dei paesi attorno a Malpensa da e verso Busto Arsizio ma anche da e verso Milano e Varese. A questo traffico locale c’è anche quello che proviene dalla Svizzera e da Como verso Malpensa, quello commerciale e logistico da Hupac verso Malpensa e Milano, quello dei passeggeri dell’aeroporto verso il resto Milano e tutto l’hinterland. Milioni di persone e tonnellate di merce passano ogni giorno da uno svincolo che di blocca ad ogni minimo incidente con ripercussioni economiche importanti.
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