Il nuovo welfare aziendale: tamponi per tutti e mascherine FFP2
E' quello che accade, per esempio, alla Mebra Plastik Italia, che ha scelto di andare oltre le prescrizioni governative per continuare a lavorare in sicurezza
I costi del Covid e la responsabilità sociale di un’azienda manifatturiera si traducono in tamponi a tappeto per tutti i dipendenti, sanificazioni periodiche degli oltre 18mila metri quadri di estensione del comparto produttivo, del magazzino e degli uffici, potenziamento degli interventi di pulizia, oltre alla dotazione – ormai standard – di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari.
Un impegno che per Mebra Plastik Italia, azienda di Busto Arsizio (VA) specialista nell’estrusione di tubi per oleodinamica e pneumatica, significa finora aver messo sul piatto più del 10% di quanto previsto a inizio anno sul fronte degli investimenti. Una somma che sarebbe potuta andare per far crescere l’azienda, ma che è servita a garantire sicurezza a tutti i suoi 108 dipendenti.
Dal cuore di quel Varesotto che è oggi l’epicentro della pandemia in Lombardia, Mebra Plastik Italia ha scelto da che parte stare. «La salute dei nostri dipendenti è anche la nostra salute», afferma l’amministratore delegato Patrizia Metti. «Il lockdown di marzo ci aveva messi alle strette con un mercato che si era quasi fermato, anche se non avevamo avuto riscontro di contagi in azienda. Con la nuova fase che si è aperta in autunno, c’è stata la rincorsa da parte dei nostri clienti nel recupero del terreno perso in primavera, con un ritorno degli ordini ai livelli dello scorso anno. Ma anche la preoccupazione per la maggiore estensione dei contagi».
La questione non si è posta: «Abbiamo dato la possibilità a tutti i dipendenti di potersi sottoporre a tampone, una scelta cui, considerando le assenze per quarantena fiduciaria, hanno aderito quasi tutti. È stato fatto nella consapevolezza che ci saremmo potuti imbattere in una situazione problematica sotto il profilo produttivo». E così è stato perché lo screening ha dato esisti inattesi: 8 persone positive, di cui 2 rimaste completamente asintomatiche mentre le altre hanno sviluppato i sintomi – pur non richiedendo ricovero in ospedale – nei giorni immediatamente successivi.
Un’azione di prevenzione che non solamente ha permesso di monitorare la situazione in azienda e nelle famiglie, ma probabilmente anche di evitare l’ulteriore estensione dei contagi anche verso persone fragili e maggiormente a rischio. «Ripeteremo lo screening prima di Natale – annuncia Metti – vogliamo assicurare un monitoraggio costante, per quanto questo non sia richiesto dai protocolli».
Sul fronte degli interventi “non richiesti” Mebra Plastik Italia è andata oltre le prescrizioni, investendo in servizi e strutture. «Stiamo predisponendo il raddoppio degli spogliatoi per garantire i cambi di turno in assoluta sicurezza», aggiunge l’amministratore delegato. Inoltre, «è stato potenziato l’intervento di pulizia, con costi triplicati. Abbiamo provveduto anche alla sanificazione periodica di tutta la nostra struttura: sono complessivamente 18.000 metri quadrati, con un impegno economico non indifferente. A questo si aggiungono i vari DPI adottati, come le mascherine ffp2 che abbiamo introdotto per tutti, gel sanificanti, paratie e percorsi di movimento. Utilizziamo tutti gli spazi dell’azienda così da avere una sola persona per ufficio. E per chi può c’è sempre lo smart working».
Davanti a un fronte industriale che dimostra una certa vitalità in questa seconda ondata di contagi, il problema arriva dai comparti produttivi: «Le quarantene hanno ridotto di quasi il 75% le presenze costringendoci a mantenere in funzione solamente le linee produttive più performanti. Nonostante questa pesante situazione riusciamo a rispondere agli ordinativi grazie a una stretta collaborazione con i clienti e alla rimodulazione delle consegne. Speriamo in un ritorno alla normalità».
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