La campagna vaccinale anti Covid parte con il primario delle malattie infettive di Varese
Esclusa in un primo momento, la Sette Laghi rientra tra i 16 hub dove dare il via al piano vaccinale. La prima dose sarà per il professor Grossi e poi per i presidenti degli Ordini professionali sanitari, un Oss e i soccorritori del 118
Partirà con il professor Paolo Grossi la campagna vaccinale anticovid a Varese.
Regione Lombardia fa rientrare l’Asst Sette Laghi nella fase 1 della campagna che inizierà domenica pomeriggio, il 27 dicembre prossimo. Così ha annunciato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che ha indicato l’apertura della tanto attesa vaccinazione contro il SarsCov2 che provoca la malattia Covid.
Le 324 criobox contenenti le 1620 dosi arriveranno all’ospedale di Niguarda di Milano domenica mattina. Accolte dalle istituzioni regionali e cittadine verranno poi smistate e inviate ai 14 hub regionali dove verranno estratte e diluite le dosi che saranno subito inoculate ad alcuni candidati ben individuati perchésimbolici. A Varese, oltre al primario delle malattie infettive dell’ospedale di Varese, verranno vaccinati anche il presidente dell’Ordine dei Medici Marco Cambielli, il presidente dell’Ordine degli Infermieri Aurelio Filippini e poi un rappresentante degli operatori socio sanitari, un rappresentante dei servizi, i presidenti delle associazioni dei soccorritori 118 , personale di Areu e i medici di medicina generale.
La campagna vera e propria, con il coinvolgimento del personale sanitario e di operatori e ospiti delle Residenze socio sanitarie, inizierà il 4 gennaio.
L’ospedale di Varese, con il suo Ultrafreezer” stoccherà i flaconi a meno 80 gradi dove possono rimanere sino a 6 mesi. Una volta scongelato, dal flacone verrà estratto il liquido da diluire per realizzare 5 dosi da iniettare nel giro di 6 ore. Il singolo hub dovrà definire nel dettaglio il piano di somministrazione e distribuzione nelle RSA in modo da garantire qualità e tempestività. Ogni vaccinazione prevede l’inoculazione di due dosi a distanza di un lasso di tempo tra i 18 e i 23 giorni.
In questi giorni, l’Istituto superiore di sanità sta fornendo una formazione su preparazione, somministrazione e gestione dei vaccini ai medici che sono stati individuati dai singoli hub: « In questa fase iniziale – ha spiegato l’assessore Gallera – verrà utilizzato il personale in servizio nelle diverse aziende. Solo una volta che verrà avviata la campagna massiccia di reclutamento da parte del Commissario Arcuri, verranno coinvolti anche medici e infermieri del bando nazionale insieme ai medici del territorio e all’Esercito».
Ogni hub, dunque, dovrà gestire il territorio di riferimento: ne sono stati individuati 65 scelti in base al criterio geografico e al numero degli operatori e degli ospiti presenti nelle RSA collegate, ma anche alla capacità di conservazione del vaccino . La Sette Laghi avrà un bacino di 25155 operatori da vaccinare prioritariamente oltre a 5560 dipendenti e ospiti delle case di riposo.
La consegna per l’avvio della campagna è attesa tra il 28 dicembre e il 4 gennaio e riguarderà innanzitutto il personale delle strutture ospedaliere in un tempo di circa 3 settimane e poi le strutture socio sanitarie. Una volta conclusa questa prima fase, si passerà a quella che coinvolge gli ultra sessantenni, persone fragili e personale scolastico ad alto rischio.
La terza fase ricomprende tutto il personale delle scuole, i lavoratori dei servizi essenziali e a rischio, le carceri e i luoghi di comunità e i cittadini con patologie a rischio moderato.
Solo nella quarta fase la vaccinazione verrà estesa a tutta la popolazione: « Il Ministero ha opzionato 26 milioni di dosi del vaccino Pfizer – ha spiegato Giacomo Lucchini, Covid manager di Regione Lombardia – per cui stanno arrivando 380 ulteriori ultrafreezer per essere pronti a gestire tutta la filiera».
Alta l’adesione alla campagna da parte degli operatori sanitari con oltre l’80%. Tra i personaggi più conosciutin che si sono detti pronti a ricevere il vaccino, il professor Galli ma anche il professor Zangrillo e il dottor Rizzardini.
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Bene, molto bene. Anche se siamo sotto Natale (lontani da Carnevale), mettiamola cosi: A. chiama G. “G., accidenti, ma proprio Varese dovevi dimenticare? Ma è la mia città, che figura ci faccio…?”. G.: “scusa A., non lo sapevo fossi di Varese…Rimedio subito, convoco immediatamente la stampa”. Ovviamente, trattasi di libera, edulcorata ispirazione del pensiero di un popolare comico, attualmente in vacanza.