
Crisi di governo, il premier Conte potrebbe salire al Colle
Il presidente del Consiglio non è ancora riuscito ad allargare la maggioranza con i cosiddetti responsabili. Pd e 5 Stelle confermano il sostegno ma da Udc e Forza Italia non arrivano segnali positivi

Sono ore calde per Giuseppe Conte e per il suo governo. Il presidente del Consiglio è ad un bivio e l’ipotesi che già questa sera (lunedì) si presenti al cospetto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si fa di ora in ora più probabile anche se da più parti arrivano smentite.

In primis è il Pd, fondamentale gamba su cui si regge il suo governo, a smarcarsi sostenendo tramite le parole del suo segretario Nicola Zingaretti che nessuno dei Dem ha chiesto al Presidente del Consiglio di presentare le proprie dimissioni. I 5 Stelle ribadiscono il loro sostegno al premier attraverso le dichiarazioni del capo politico Vito Crimi.
Nel frattempo l’Udc si chiama ancora fuori dal balletto dei cosiddetti responsabili e Forza Italia ribadisce che non lo appoggerà in Parlamento. La strada verso un rilancio dell’azione di questo governo si fa sempre più stretta.
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Conte è salito al Quirinale e forse è meglio così per tutti. Metteva tristezza questa ricerca di una maggioranza che non poteva essere garantita, una sorta di caccia ai responsabili quando di responsabili in questa politica italiana ce ne sono ben pochi altrimenti non avremmo cambiato così tante legislature negli ultimi 30 anni. Era deprimente e francamente mortificava il sig. Conte una persona che sbagliando ha cercato di tenere a galla il paese nell’anno più drammatico e difficile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (non dimentichiamocelo). Ora che si faccia un governo di transizione che sappia targhettare questa sciagurata nazione verso la presentazione del Recovery Fund e poi finalmente al tanto desiderato ed invocato “voto popolare”. Sperando che il popolo per una volta tanto negli ultimi 50 anni voti con la testa e non con il basso intestino.
Da posizioni politiche opposte mi sento di concordare. peraltro, pur non essendo elettore dei partiti del appena concluso governo sono del parere che sia stato quanto mai inopportuno privare il paese di una guida stabile, in un momento come questo. Ne la prospettiva di nuove elezioni mi pare ragionevole, per le fin troppo ovvie problematiche attuali. Servirebbe, ora più che mai, un sistema elettorale che consegni al paese maggioranze di governo forti e stabili, non in costante scacco da improbabili “prime donne” come di recente ne abbiamo avuto un ennesimo esempio.
Secondo me, invece, le dimissioni di Conte sono perfino tardive. E’ ora di trovare per il Governo personaggi che prendano decisioni un po’ più serie dei banchi a rotelle o dei tendoni con le primule e soprattutto che non si limitino a galleggiare con una scadente imitazione di Depretis e del suo trasformismo.
NB: non mi interessa da dove provengano, mi basta che facciano anche gli interessi degli Italiani.