
De Lucchi ridisegna Hogwarts e i luoghi magici nelle nuove copertine di Harry Potter
La magia incontra l’architettura nel nuovo progetto di Michele De Lucchi, designer di fama mondiale e angerese d’adozione, che ha dato nuove forme ai luoghi più celebri della saga

«Tenete d’occhio le scale, a loro piace cambiare!» diceva Percy Weasley alle matricole di Hogwarts in “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, libro che segnava l’inizio delle avventure del maghetto più famoso al mondo, nato dalla “magica” penna di JK Rowling.

Un messaggio, quello del prefetto dei Grifondoro, che a distanza di vent’anni dall’uscita del libro è stato raccolto niente di meno che da Michele De Lucchi, architetto e designer di fama mondiale e per l’occasione anche autore delle copertine della nuova edizione italiana di “Harry Potter”, disponibili in libreria da oggi, giovedì 21 gennaio.
L’architetto di Ferrara, ma angerese d’adozione, ha infatti re-immaginato il castello di Hogwarts e principali i luoghi magici della saga in un nuovo progetto grafico nato dalla collaborazione con la casa editrice Salani, lo studio AMDL Circle e l’artista Andreas Rocha.
Non più Harry, Silente, Voldemort ma Azkaban, i campi da Quidditch e la Torre d’Astronomia: protagoniste delle – sette – copertine sono le “architetture oniriche” immaginate dal De Lucchi che in un’intervista da Linus a “Deejay chiama Italia” ha dichiarato di essersi ispirato da una corrente di pensiero che ha come obiettivo il “riutilizzo” di strutture già esistenti, contrapposto al “non utilizzo” di terreni e costruzioni nuove.
«La fantasia alimenta la fantasia, Le visioni alimentano le visioni – ha spiegato De Lucchi a Sky Arte a proposito del progetto – Tutta la nostra immaginazione è un processo di trasformazione, un divenire che si nutre di altre visioni consone e non per forza coerenti. Nel progetto delle copertine di ‘Harry Potter’, con il mio studio AMDL CIRCLE abbiamo inserito elementi iconici della nostra ricerca architettonica per amplificare l’immaginazione del lettore e l’iconografia di ‘Harry Potter’ attraverso scenari mai visti finora, ponendo il genere fantasy in dialogo con l’architettura contemporanea. Le ambientazioni che ne derivano vogliono creare un ponte tra l’immaginario collettivo su ‘Harry Potter’ e l’immaginario di ciascuno di noi».
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