“L’olmo di Daverio è malato e pericoloso. Non resta che abbatterlo”
Il sindaco di Daverio Franco Martino e la giunta replicano al consigliere Tognola che nei giorni scorsi aveva chiesto di salvare la vecchia pianta del parcheggio di via Prima Maggio
L’olmo del parcheggio di via Primo Maggio a Daverio è “in fin di vita”: impossibile salvarlo e non resta che abbatterlo. È questa la risposta che il sindaco di Daverio Franco Martino, e la giunta, danno al consigliere Alberto Tognola che nei giorni scorsi aveva chiesto si salvasse la “storica” pianta del paese.
«Il comune di Daverio – spiega il sindaco – ha fatto dare incarico per un secondo studio, su un’altra parte del patrimonio arboreo comunale, ad un tecnico qualificato e di provata esperienza. Il risultato dello studio – pubblicato nell’Albo Pretorio on line sul sito comunale – recita, tra l’altro, in merito all’olmo che è una delle 15 piante valutate: “L’albero è stato indagato mediante tomografia sonica dettagliata con dieci sensori standard più altri dieci sensori “muti” le cui risultanze restituiscono una zona degradata pari al 28%, con un fattore di sicurezza per la propensione al cedimento da frattura al colletto pari al 1510%, ben superiore al fattore di sicurezza da ritenersi accettabile e fatto pari al 150%.”
La pianta – continua il primo cittadino – presentava una ridotta vitalità dell’apparato fogliare e la potatura del 60% circa non ha portato
ad alcun miglioramento, quindi si può ritenere sia a fine vita. Da questa analisi e da tutte le altre considerazioni valutate pare chiara la responsabilità dell’amministrazione nel garantire anzitutto la sicurezza del sito, dei suoi frequentatori e dei mezzi che sostano in quell’area. Da qui la decisione, presa a malincuore, di procedere all’abbattimento».
Al primo posto, insomma c’è la sicurezza dei cittadini: «Si tratta quindi di senso di responsabilità verso la comunità dei cittadini, che sono il nostro primo interesse: gli altri ambiti secondo noi vengono dopo. Ricordiamo ancora anche che la vetustà del patrimonio arboreo urbano, da una parte ricchezza culturale ed ambientale del territorio quando le piante sono sane, è nota dolente per molte città in tutta Italia in caso di alberi insani – fonte di problemi, danni, costi molto ingenti e, purtroppo, talvolta di vittime -: la nostra preoccupazione è quindi ben motivata e speriamo che i cittadini se ne rendano conto.».
Come si è ammalato l’olmo? Una spiegazione potrebbe essere legata alla sua posizione: «E’ opportuno ricordare che nella stessa relazione si indica quale probabile causa di aggravio del degrado della pianta l’asfaltatura del parcheggio. Pare quindi che questa opera, fortemente voluta dall’allora amministrazione Tognola, la cui utilità non intendiamo disconoscere, ha probabilmente contribuito al determinarsi della attuale criticità. Non si capisce come mai non fosse evidente la asserita importanza dell’albero e non fossero comunque state definite delle cautele o dei rimedi per garantirne la salute e la persistenza in vita.
Ricordiamo – prosegue Franco Martino – che, a seguito della normativa sugli alberi monumentali e di una iniziativa regionale collegata, è stato realizzato un censimento del patrimonio arboreo: in quella occasione, la scheda relativa all’olmo è stata presentata all’ente competente, che la ha analizzata e non la ha considerata, perlomeno dal punto di vista ambientale “di interesse” monumentale.
Ma l’olmo non lascerà un “vuoto incolmabile”: «La giunta ha dato mandato all’area tecnica comunale competente di procedere appena possibile alla ripiantumazione di essenze, in sostituzione delle piante che devono essere eliminate, anche della stessa pianta nello stesso luogo, ove possibile- conclude Martino – . Nel caso dell’olmo, una nuova pianta può raggiungere circa 12 metri in dieci anni: la pianta attuale è alta 16 metri. Riteniamo che il compianto “picaprè” citato da Tognola, appartenente alla categoria che aveva allora messo a dimora l’attuale olmo, non se ne avrà troppo a male per questa decisione, presa per il bene dei daveriesi che anche lui sicuramente, come noi, ha amato».
LA RELAZIONE COMPLETA DELLA GIUNTA
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