Un preavviso troppo ridotto: un genitore di Viggiù spiega perché non si sono presentati al punto tamponi
Il genitore spiega perché la gran parte dei convocati non ha risposto all'invito di Ats Insubria arrivato a meno di 24 ore dall'appuntamento
L’emergenza crea spesso altra emergenza. Mentre i lombardi vivono il primo weekend in zona gialla, gli operatori sanitari addetti alla vigilanza di Ats Insubria sono sotto pressione. Spetta a loro il compito di “correre più veloce del virus” per evitare che la curva dei contagi torni a impennarsi. Il micro focolaio di Viggiù è osservato speciale. La sorveglianza attuata da Ats Insubria risponde a un’ottica di natura preventiva per accertare l’eventuale diffusione comunitaria di Sars-CoV-19 oggetto di variante. Viggiu’ è luogo di transito con la Svizzera. La definizione della natura del focolaio e il suo tempestivo controllo rende opportuno l’approfondimento in corso.
Lavorare in emergenza, però, si scontra con singole situazioni personali complicate come denuncia il genitore di due alunni del comprensivo di Viggiù che si sono comunque presentati al punto tampone.
Gentili signori della redazione,
sono un genitore di Viggiù e vi scrivo in merito ad un articolo uscito sul vostro quotidiano inerente i tamponi richiesti da ATS per i bambini della nostra scuola primaria.
Il messaggio percepito leggendo l’articolo è che buona parte dei genitori degli alunni in oggetto sia irresponsabile nei confronti dell’attuale situazione pandemica. Non è cosí.
Nonostante tutti gli sforzi fatti da ATS e dalla nostra mal gestita regione, per l’ennesima volta si dimostra che l’organizzazione è tutt’altra cosa. Il motivo del fatto che si siano presentate soltanto meno della metà delle persone chiamate, è da ricercare nel preavviso inferiore alle 24 ore con il quale si è chiesto di recarsi a effettuare il tampone molecolare.
Inoltre le classi terza quarta e quinta erano appena rientrate da una quarantena, giorni nei quali senza ombra di dubbio si sarebbero manifestati sintomi riconducibili al Covid19. Credo che chiunque avrebbe risparmiato ad un bambino di quell’età 2 tamponi in 15 giorni, nonostante sappiamo che in termini medici la richiesta sia sacrosanta.
Troppo complicato pensarci e organizzare per tempo? Magari durante la quarantena delle 3 classi?
Marco Magistro Contenta
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serviva un preavviso maggiore di 24 ore? a me sembra solo un commento di parte…a me quando serviva il tampone per mio figlio sono stato convocato con un preavviso di un’ora da ats , serviva e si è fatto, evidentemente per il lettore non era strettamente necessario questo giro di tamponi per il figlio.
A me, invece, sembra che il ripetersi di preavvisi brevissimi sia sintomo di incapacità di chi gestisce le liste.
E ciò per non voler pensare di peggio.