Anche dalla valle Olona parte il grido di protesta: “Giù le mani dalla scuola”

Anche in valle Olona alcuni gruppi di genitori si stanno mobilitando contro la didattica a distanza al grido "Giù le mani dalla scuola"

Generica 2020

Nessun vessillo politico, nessun discorso relativo a ipotesi di complottismo, nessuna discussione su vaccini sì – vaccini no: il grido che si alza dalla valle Olona va dritto all’obiettivo e va ad aggiungersi quello di tanti altri comuni: “Giù le mani dalla scuola” .

Ciò che sta animando le discussioni del gruppo di genitori appena formatosi, infatti, non ha colore politico, ma esprime il disagio e le difficoltà che genitori e studenti stanno vivendo da ormai un anno.

Ce lo racconta Matteo Parravicini, che da Gorla Minore si è mosso insieme ad altri genitori per fare finalmente qualcosa: «Vogliamo far sentire la nostra voce: siamo stanchi di veder fare la dad ai nostri figli, la didattica a distanza non è scuola ed è impossibile continuare in questo modo. Il nostro obiettivo è semplicemente portare il nostro disagio alle istituzioni: non vogliamo entrare in diatribe ideologiche, nessuno di noi ha le conoscenze per arrivare a trattare questi temi importanti – come vaccini o misure anti-Covid – chiediamo solo che si rifletta su quanto le famiglie stanno vivendo ormai da troppo tempo».

A far scattare la miccia è stata l’iniziativa di Sumirago, una delle prime realtà a mobilitarsi in difesa della scuola: «Ho contattato Chiara Pistoletti, la mamma di Sumirago che ha dato avvio alla protesta. Dal confronto con lei è nata l’idea di fare qualcosa anche qui e così, dal primo incontro su Zoom con altri genitori, Eleonora Carlesso e Elena Bortolus, è nato “Giù le mani dalla scuola Gorla Minore”. Siamo un gruppo di genitori che desiderano semplicemente il meglio per i loro bambini, non ci interessa andare alla ricerca di adesioni, semplicemente chi la pensa come noi e non condivide la chiusura generalizzata della scuola può contattarci e aiutarci a far sentire la nostra voce».

Quali, dunque, le idee del gruppo di genitori dinanzi all’aumento dei contagi? Parravicini e gli altri genitori hanno le idee chiare: «Pensiamo a una chiusura contestualizzata degli istituti scolastici a seconda del tasso di contagio dei singoli comuni: una soluzione che permetterebbe di tenere conto di ciascuna realtà locale, senza penalizzare tutti gli studenti. Questa è la nostra proposta, salvo restando che la soluzione migliore per noi resti quella di adottare misure correlate ai contagi delle singole classi».

La mobilitazione sta dunque per partire: «Abbiamo in mente diverse iniziative, dall’esposizione di uno striscione all’asilo e al parco Durini, fino alla raccolta dei disegni dei nostri figli. Un singolo genitore spesso non ha il coraggio di protestare per quanto sta avvenendo, insieme potremo provare a proteggere i nostri figli. Chiederemo ai bambini di esprimere in un disegno il loro concetto di scuola, raccontando cosa stia mancando di più a tutti loro. Raccoglieremo le loro opere come una testimonianza di questo difficile momento».

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Una protesta che coinvolgerà tutti, dunque, con l’ambizione che si possa estendere a più realtà: fra gli obiettivi del gruppo di genitori gorlesi, infatti, c’è la creazione di una vera e propria rete: «Oltre al gruppo di Sumirago, siamo in contatto con un gruppo di genitori di Marnate, formatosi da poco come noi. Vorremmo contribuire alla costituzione di una massa critica, che induca una riflessione nella società, anche grazie all’adesione a “Priorità alla scuola Varese e provincia“».

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Per mettersi in contatto con il gruppo gorlese è possibile contattare Matteo Parravicini al numero 346 1416409 o seguire la pagina Facebook #Giulemanidallascuolagorlaminore

Santina Buscemi
santina.buscemi@gmail.com

Amo raccontar dei paesini, dove la differenza la fanno le persone comuni che si impegnano in piccole associazioni. È di loro che scrivo..e mi emoziono sempre un po'. Anche questo è VareseNews.

Pubblicato il 11 Marzo 2021
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