Brugnone lascia il consiglio e lancia l’appello: “Il centrosinistra può vincere a Busto Arsizio se sarà unito”

L'esponente di Italia Viva lascia per motivazioni personali legate al lavoro e lascia il posto a Salvatore Vita (un altro ex-Pd) e sferza i partiti del centrosinistra: "Non fossilizzarsi su Accam e ospedale unico"

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Il consigliere comunale di Italia Viva Massimo Brugnone annuncia le sue dimissioni dall’assise bustocca e lascia il suo posto a Salvatore Vita, anche lui ex-Pd. La notizia l’ha comunicata lui stesso con una conferenza stampa nella quale ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a questa decisione a pochi mesi dalle elezioni: «Lascio a malincuore ma la motivazione è totalmente personale e legata al lavoro che faccio. Non posso dare il massimo impegno (slogan della sua campagna elettorale, ndr) e quindi mi faccio da parte».  Da qualche anno, infatti, Brugnone lavora nell’area digital marketing de Il Sole 24 Ore e produce ogni mattina il podcast “Notizie a colazione”.

L’occasione è stata sfruttata anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo 5 anni di consigli comunali, quasi il doppio di attività politica (nonostante la giovane età) prima nel Pd e poi in Italia Viva: «A Busto ho visto una classe politica peggiore dei cittadini che rappresenta. Non sono mai riusciti a rendere grande questa città come hanno sempre detto relegando al provincialismo più estremo una realtà dal potenziale enorme come la nostra».

Tra gli esempi che cita uno lo riguarda direttamente: «Io sono stato costretto ad andare via da Busto Arsizio anche per scelte politiche. La scelta della Lega di non farci entrare nella città metropolitana è uno di quegli errori che paghiamo ancora oggi. Io oggi vivo a Sesto San Giovanni che è come essere a Milano e siamo collegati continuamente con il centro. Se vivi a Busto Arsizio sei costretto a tornare entro le 23,30 perchè poi non ci sono più treni».

Brugnone si sofferma poi sulla malagestione della città e sui rapporti tra Antonelli e Caianiello, emersi dalla famosa intercettazione sulla Coop: «È la prova che anche Antonelli riteneva Caianiello un riferimento certo. Leggere quell’intercettazione fa molto male ed evidenzia una gestione personalistica della città».

Brugnone sottolinea come Busto sia stata la città più toccata dalle inchieste di questi anni e si auspica che alle prossime elezioni questo scandalo emerga: «Spero che il centrosinistra si riprenda e ricominci a parlare della malagestione politica di questa città perchè – riferendosi agli arresti di due consiglieri della sua maggioranza e di una presidente di Accam in lista nella sua coalizione – sono convinto che molti elettori di Antonelli siano rimasti delusi dalla sua incapacità di circondarsi di persone affidabili».

Il rapporto con Italia Viva rimane integro: «Nessun contrasto con Italia Viva a Busto Arsizio mentre ho avuto qualche dubbio sulle scelte nazionali del partito anche se non posso negare che arrivare ad un governo Draghi è stato un bene per gli italiani. I metodi e alcune dichiarazioni di Renzi  sono discutibili (come quando disse “se perdo il referendum me ne vado a casa”, ndr) ma rimane una spanna sopra molti politici. Qualcuno dirà che ha il 2% e in effetti il grande limite di Italia Viva è la capacità empatia con gli elettori».

Brugnone non torna indietro e lancia un appello per le amministrative di autunno: «Dopo aver vissuto le spaccature nette interne del Pd rimango convinto della mia scelta: avevamo gli stessi valori ma sui temi economici c’è sempre stata grande distanza. Spero, comunque, che si riesca a trovare un accordo all’interno del centrosinistra per andare al voto con un candidato unitario. Amanda Ferrario è quella che ha il profilo migliore ma non è detto che debba essere uno tra lei, Maggioni e la Guzzo il candidato unitario».

Il messaggio agli amici del Pd è chiaro: «Guardino fuori  dal loro recinto perchè c’è la possibilità di vincere. Serve qualcuno che guardi al futuro della città e non si fossilizzi solo su temi come Accam o l’ospedale unico. I cittadini hanno una molteplicità di bisogni a cui dare risposte. Le città ben amministrate hanno sindaci che sanno rispondere ai bisogni della città che amministrano. Che senso ha dividersi su Accam quando il tema è già bello che chiuso» – si chiede.

Anche il coordinatore cittadino di Italia Viva, Davide Boniotti, è intervenuto per ringraziarlo e ha rivelato le intenzioni del suo partito: «Brugnone era il possibile candidato sindaco. Lo ringrazio perchè in quest’anno di collaborazione mi ha insegnato parecchio pur essendo molto più giovane di me. Confido sul fatto che continuerà ad aiutarmi».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Marzo 2021
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