Il documentario sulla ‘ndrangheta al nord è un falso. Indagato per truffa noto giornalista spagnolo
Alcune scene erano state girate tra la Valganna e Marchirolo. Insieme a lui indagate altre tre persone per aver venduto il prodotto per 425 mila euro ad una nota tv nazionale
Nella mattinata di ieri, giovedì, la Procura di Milano ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari ed informazione di garanzia, per il reato di truffa in concorso, nei confronti di 4 soggetti (di cui uno residente in Italia e tre in Spagna), responsabili di aver venduto ad una nota società di canali televisivi, al prezzo di 425.000€, un reportage dedicato alla ‘ndrangheta e trasmesso in televisione nel novembre del 2019 sul canale “nove”, inducendo la società a ritenere che contenesse fatti realmente accaduti, filmati da reporter infiltratisi sotto copertura, rivelatisi invece frutto di una recita ad opera di attori appositamente scritturati.
Si tratta della puntata andata in onda nel novembre del 2019 di “Clandestino”, format televisivo giornalistico portato al successo da David Beriain (ne avevamo parlato qui), dedicata alla ‘ndrangheta nel nord Italia e una parte della puntata era stata girata proprio nei boschi dell’Alto Varesotto, più precisamente tra la Valganna e Cugliate Fabiasco. In uno spezzone della trasmissione si vede Beriain parlare con un presunto latitante nei boschi e poi il trasporto un carico di cocaina (a questo punto più probabilmente farina, ndr) da Cugliate a Milano.
Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Milano Porta Magenta, hanno tratto origine da un’annotazione di polizia giudiziaria redatta da un militare dipendente che, guardando il reportage in televisione, ha riconosciuto un palazzo, indicato falsamente dagli autori come il luogo ove abitualmente la ‘ndrangheta raffinava la cocaina importata a Milano prima di metterla in vendita sul mercato nero.
Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è stato notificato all’indagato residente in Italia, ovvero un italiano 53enne pregiudicato per reati di corruzione, favoreggiamento, accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio, dalla Compagnia Carabinieri di Marcianise. I restanti destinatari, un giornalista 43enne, ed i due responsabili di una società di produzione di documentari ovvero una donna 43enne ed un uomo 33enne, sono tutti residenti in Spagna.
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