“Di Oggi faccio azzurro mi è rimasta una gran voglia di leggerezza”: Daria Bignardi a Duemilalibri Off

Daria Bignardi ha dialogato con l'autrice Sara Magnoli del nuovo romanzo "Oggi faccio azzurro" all'interno del circuito letterario di Duemilalibri Off

daria bignardi

Una storia di abbandono, di rete femminile e di cultura: giovedì 11 marzo, a Duemilalibri Off, Daria Bignardi ha parlato e presentato il suo romanzo Oggi faccio azzurro insieme alla scrittrice Sara Magnoli.

Duemilalibri Off è la rassegna primaverile del festival letterario-culturale che ospita Gallarate in genere in autunno: da lunedì 8 marzo a lunedì 26 aprile si svolgeranno delle dirette sulla pagina Facebook della libreria Biblos Mondadori con autori importanti nel panorama letterario contemporaneo.

«Buonasera a tutti, porto i saluti dell’amministrazione. Mi ha colpito molto il nome della protagonista, Galla, che fa riferimento a Galla Placidia: è stata protagonista delle vicende storiche del suo tempo, come se fosse un cardine. È stata la prima donna oggetto di clausola contrattuale del 416 nel contratto tra impero romano e barbari: restituita, diventerà la madre di Valentiniano III con il matrimonio con Costanzo III. Una figura femminile potente e molto interessante il riferimento», ha commentato l’assessore alla Cultura Massimo Palazzi.

“L’ombra di Iside” apre la rassegna Duemilalibri-Off

L’arte e la rete per guarire

«Oggi faccio azzurro è un libro che si legge tutto d’un fiato, che trascina in un mondo femminile e molto testo, che si pare a tanti pensieri e riflessioni su arte, bellezza e coraggio declinati al femminile. Galla è una donna abbandonata dal marito e finisce in analisi per superare questo momento ma è anche una donna ricca interiormente di cui forse non si rende conte, fino a quando non incontra Gabriele Munter, un’altra voce di donna che la spinge a reagire», ha introdotto così il confronto Magnoli.

Come sono arrivate queste donne? «Prima è arrivata Galla – ha risposto l’autrice – scelgo i nomi per i miei romanzi per il suono che hanno, che non è mai disgiunto dal significato. Lo trovavo perfetto per la mia protagonista; in più è vicino a gialla. I colori in questo romanzo sono importanti». Poi è arrivata Gabriele Münter, il fantasma della pittrice tedesca che fu amante di Vasilij Kandinskij, «scoperta a una mostra su di lei in Germania, grazie a un’amica. In più sono rimasta colpita dalla sua biografia: rimasta traumatizzata dall’abbandono di Kandinskij dopo 14 anni d’amore. Ho immaginato che, così come si è imposta nella mia vita, così è arrivata a Galla, cominciando a parlarle come un fantasma, a scuoterla e a spronarla».

Nella finzione narrativa, questo personaggio è in grado di imporsi alla protagonista come il suo alter ego sognato, ha spiegato Magnoli, «l’ immagine di una voce presente, concreta e che sembra il sogno di ciò che Galla stessa sa che dovrebbe essere fatto, ma non sa di dover fare».  Bignardi ha precisato che Gabriele è una delle tante voci interiori di Galla: «Quando una persona sta molto male sente dentro di sé tante voci. C’è dentro di lei una moltitudine di voci, ma una delle possibilità è che Gabriele dica delle cose che Galla non osa nemmeno pensare».

Oggi faccio azzurro è un romanzo corale, pertanto intorno a Galla ci sono altre due presenze femminili importanti: Bianca, una ragazzina di 17 anni, anche lei in terapia nello stesso studio di Galla, e la nonna, rimasta vedova più di dieci anni prima. «Sono due donne molto diverse da Galla, anche se Bianca è in cura dalla stessa psicologa e ha un problema di sofferenza legata all’abbandono. Bianca sembra quasi avere una lucidità: guarda il mondo con idee abbastanza chiare, così come la nonna (il personaggio più risolto), che ha subito un abbandono (morte del marito), che però ha elaborato molto bene. Queste due donne sono la rete che stimola, sostiene e protegge Galla e con cui confrontarsi».

Un’altra rete di sostegno è certamente l’arte, insieme alla cultura: «L’arte è tutto, è una delle nostre risorse più importanti. È condivisione: tutti noi godiamo dell’arte».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 12 Marzo 2021
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