“Riabilitazione di Gallarate chiusa, pazienti e familiari abbandonati”
La denuncia di Margherita Silvestrini sull'abbandono di alcuni servizi dell'ospedale cittadino. Il rischio di "rimandare al dopo Covid o alla costruzione dell'ospedale unico"
																			
                        
						
						
						
						«Sono testimonianze disperate, tra paura e rassegnazione». Margherita Silvestrini si dice «sconcertata e avvilita» di fronte alle segnalazioni ricevute «da persone con malattie croniche e degenerative e loro familiari», rimasti soli.
«Si sentono abbandonati» dice Silvestrini, assessore al sociale di Gallarate dal 2011 al 2016 e oggi candidata del centrosinistra. «Ho ascoltato i loro racconti, di quando facevano telefonate che trovavano sempre risposta, di accessi ai servizi della Riabilitazione di Gallarate che funzionavano bene e che ora sono completamente assenti».
La segnalazione riguarda specificamente, è chiaro, l’ospedale di Gallarate. «Mi hanno parlato di bisogni essenziali che qui trovavano risposte, che gli altri ospedali della zona non erano in grado di dare (mi raccontano di trattamenti con ventilatori polmonari e altre apparecchiature per la respirazione, di supporti per far fronte alle difficoltà nella vita quotidiana, della prevenzione di problemi che richiedono ricoveri ospedalieri da evitare, di accompagnamento in situazioni che beneficiano di interventi periodici altamente specializzati). Ho sentito i racconti di care giver che oggi non trovano alternative nel nostro territorio e che sopravvivono con le conoscenze apprese dalla buona volontà di qualche operatore particolarmente disponibile o con la ricerca di aiuti sanitari e sociali anche onerosi, al di fuori dei servizi istituzionali».
«Ho scoperto che la Riabilitazione di Gallarate è chiusa. Ho scoperto che non faceva solo riabilitazione del movimento, ma si occupava di selezionare i bisogni, di interventi di prevenzione delle complicazioni e stabilizzazione per evitare ricoveri, di accessi dedicati e dimissioni per persone con disabilità. Mi ha sorpreso scoprire competenze della Riabilitazione del nostro ospedale di Gallarate per la gestione dei problemi della respirazione, della alimentazione, della comunicazione in persone con gravi patologie (provate ad ascoltare le testimonianze delle persone con Sclerosi Laterale Amiotrofica)» continua Silvestrini.
«Personalmente ho constatato che la riabilitazione è una parte importante di quella medicina di prossimità che vorrei e che tanto può incidere sulla qualità della vita di ciascuno di noi. Sono tanti (quasi in ogni famiglia) i malati cronici con necessità di assistenza e di cure. Si può pensare di ridare loro dei riferimenti almeno per le criticità? Si può pensare che riprendano per i malati fragili e cronici almeno gli interventi essenziali di riabilitazione (gestione respiratori, prevenzione di complicazioni a rischio per la sopravvivenza, prevenzione di ospedalizzazioni inutili e dannose)?».
La preoccupazione di Silvestrini è che tutto venga rimandato «alla risoluzione del COVID-19». O peggio, alla costruzione dell’ospedale unico, che per Regione Lombardia rimane prospettiva valida, che rischia di tramutarsi in progressiva dismissione di reparti e servizi (timore, questo, richiamato da più parti e anche trasversale alla politica).
«Vogliamo occuparci solo delle urgenze acute dimenticando le emergenze quotidiane che distruggono la vita di tante famiglie?
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